Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Se molto spesso la sanità pubblica slovena è sotto attacco per lungaggini burocratiche e carenze di personale qualificato, quanto accaduto poco più di 4 mesi fa nel reparto di cardiologia dell’UKC, il principale ospedale del paese, può essere definito come straordinario. Un team multidisciplinare di ha eseguito con successo un trapianto di cuore in un paziente di appena sei mesi. L’operazione si era resa necessaria perché il cuore del bambino aveva smesso di funzionare a causa di una rara malattia genetica del muscolo cardiaco, la cardiomiopatia dilatativa. Una volta identificata la causa, il ricovero in terapia intensiva è stato immediato. I momenti critici sono stati diversi, perché per un paio di giorni le condizioni del neonato hanno richiesto addirittura un supporto circolatorio meccanico che permettesse a un "cuore artificiale" di eseguire le funzioni vitali, in attesa di avere disponibilità di un cuore adatto per Valentino. Infatti, come ha ricordato Andrej Gadžijev, direttore dell’Istituto sloveno dei trapianti, nel miracolo di una vita salvata c’è la tragedia di due genitori che hanno avuto la forza di reagire altruisticamente alla perdita del loro bambino e hanno deciso di donare gli organi nell’ambito del progetto Eurotransplant, un’iniziativa che comprende solo 8 paesi. Di lì, il lavoro di squadra dell’UKC ha permesso il trapianto in tempi estremamente rapidi, un intervento in sala operatoria fra le 3 e le 11 del mattino che è stato solo il primo passo per mettere al sicuro la vita del neonato, cui sono seguiti mesi di monitoraggio e controlli quotidiani prima di tornare fra le braccia dei genitori. La mamma, presente davanti a taccuini e microfoni, ha detto che Valentino è ora un bambino di dieci mesi, che sta iniziando a camminare e ride tutto il tempo. Nessuno, ha detto, noterebbe che ha subito un'operazione del genere, la seconda in 15 anni eseguita in Slovenia su un bambino di età inferiore a un anno, e una delle 4 o 5 che vengono eseguite ogni anno in Europa.

Valerio Fabbri

La madre e il padre di Valentino. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
La madre e il padre di Valentino. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria