Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.
Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.

Il ministro della Coesione e dello sviluppo regionale, Aleksander Jevšek, ha spiegato che i provvedimenti adottati per accelerare l'utilizzo dei fondi della politica di coesione europea non mirano esclusivamente ad utilizzare tali fondi: "Le misure adottate si basano sul programma della politica di coesione europea per gli anni 2021-2027 e contribuiranno in modo significativo allo sviluppo della Slovenia", ha affermato. Il governo sta già valutando nuove modifiche al programma che ministro Jevšek, già la scorsa settimana a Bruxelles, ha presentato al nuovo commissario per la Coesione e vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto. Nel corso dell'incontro hanno discusso, tra le altre cose, della proposta della Commissione di stanziare fondi di coesione anche per la costruzione di alloggi popolari. La Slovenia sostiene questa proposta e, sempre secondo Jevšek, potrebbe nuovamente proporre modifiche al programma della politica di coesione europea in questo senso; modifiche che comunque dovranno ancora ricevere il via libera della stessa Commissione Ue.
Il governo ha inoltre confermato la proposta di modifica alla legge sul sequestro dei beni di provenienza illecita. Nonostante le diverse previsioni, l'emendamento non modifica la soglia per avviare un'indagine sui beni acquisiti illegalmente. La cifra resta fissata a 50.000 euro. L'emendamento prevede però la possibilità di intentare una causa per il sequestro del patrimonio sostitutivo.
L'esecutivo ha anche confermato la proposta di modifica alla legge in materia di insolvenza che elimina una violazione della Costituzione nella parte che disciplina la sospensione temporanea della nomina di un curatore fallimentare nel caso in cui sia in corso un procedimento penale a suo carico. In base alla nuova legge, il curatore fallimentare potrebbe essere sospeso prima che venga emessa una condanna a suo carico solo se la fiducia nel suo lavoro fosse compromessa.