Foto: BoBo
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Nei primi cinque mesi dell'anno la polizia slovena ha registrato 17.439 attraversamenti irregolari del confine di Stato, circa 2 mila in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il secondo anno di fila si è registrato un notevole incremento dei cittadini siriani, che costituivano oltre un terzo dei casi trattati dagli agenti di confine, seguiti da afghani e marocchini. Il dipartimento di polizia più oberato è risultato nuovamente quello di Novo Mesto che si è occupato del 83 per cento degli attraversamenti illegali del confine, seguito da quello di Maribor, Capodistria e Lubiana. Nel Litorale sono stati 834 i migranti fermati, in netto calo rispetto ai 3520 dello scorso anno. Nel periodo considerato sono stati 16.755 coloro che hanno manifestato l’intenzione di presentare richiesta di protezione internazionale. Anche in questo caso si è trattato prevalentemente di cittadini siriani, sebbene molti abbiano deciso di lasciare presto il paese. Fino al 28 giugno, la polizia ha trattato 256 casi di migrazione illegale nell’ambito di cui sono stati fermati 288 trafficanti di esseri umani e 1603 migranti. La custodia cautelare è stata applicata a 264 trafficanti. I dati sono stati divulgati a poche settimane dall’inizio dei lavori di preparazione, presso il ministero dell’Interno, di un piano nazionale per l’attuazione del patto migratorio europeo. Il dicastero aveva all'epoca annunciato che la Slovenia, così come altri Paesi Ue, dovrà rivedere la propria legislazione anche per arginare gli arrivi illegali nel Paese.

M.N.