La Slovenia entra a far parte del gruppo di paesi che hanno capito la necessità di far sì che i loro cittadini, colpiti da una serie di malattie potenzialmente mortali, non vengano discriminati.
Gli istituti bancari e le assicurazioni prima di stipulare un contratto possono, infatti, informarsi sullo stato di salute del cliente. Sino ad ora a coloro che risultavano essere stati ammalati di tumore, HIV e epatite C spesso veniva negata la possibilità di accedere a crediti o prodotti assicurativi, anche se ormai era passato più di un decennio dalla diagnosi, che veniva ritenuta superata solo dopo venti anni. Un criterio considerato ormai obsoleto dalla scienza; che continuava, però, a creare non pochi problemi soprattutto a coloro che si erano ammalati in giovane età.
Per questo la Camera di Stato ha fatto proprie le richieste dei malati e ha messo dei limiti a questo abuso, sancendo che d’ora in poi ogni persona che ha sofferto di cancro a sette anni dalla fine del trattamento godrà degli stessi diritti si tutti gli altri cittadini. A beneficiarne saranno anche coloro ai quali è stato diagnosticata una malattica oncologica prima dei 21 anni e che risultano senza recidive a cinque anni dalla fine delle cure. Gli stessi diritti varranno per i malati di epatite C, non in fase avanzata e senza comorbilità prima del trattamento che deve essere concluso da tre mesi; e per le persone infette dal virus del HIV se trascorso un anno dall’inizio del trattamento attivo.
Barbara Costamagna