La prima foto uscita dalla riunione del governo è quella di tutti i ministri e il personale con indosso la mascherina protettiva. Il messaggio che si voleva lanciare, ha detto il ministro della difesa Matej Tonin, è che dobbiamo stare attenti e fare attenzione che il virus non si diffonda. Il ministro ha, comunque, ammesso che non l’hanno tenuta per tutta la seduta.
Una riunione, quella del governo, durata fino a notte fonda in cui sono subito arrivate alcune destituzioni eccellenti come quella del capo della polizia, del capo di stato maggiore dell’esercito e del direttore dei servizi segreti militari. Al fianco di Janša torna Božo Predalič, che assume ancora una volta la carica di segretario generale del governo, mentre i leader dei tre partiti che sono entrati in coalizione con i democratici si sono visti assegnare la carica di vicepremier.
Sulla riunione comunque ha continuato ad aleggiare il pericolo coronavirus. Tonin, già nel corso della seduta del parlamento, che ha portato alla nomina del governo, aveva precisato che le voci secondo cui si intendeva mettere Lubiana in quarantena erano infondate, lo stesso ha detto anche il premier Janez Janša che ha rilevato che più che una quarantena sarebbe necessaria l'autoquaranena.
Gran parte della prima seduta del governo sarebbe comunque stata dedicata all'emergenza epidemia. Instituito un gruppo di crisi guidato dal premier Janez Janša e coadiuvato dall'ex direttore dei servizi segreti Andrej Rupnik. Per ora nessun provvedimento è stato annunciato, se ne saprà di più nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Molto dipenderà dalla situazione sul campo. In ogni modo ci sarebbe già pronto un pacchetto di interventi e potrebbero essere limitazioni con l'obiettivo di fare stare quanto più a casa la gente. L’intento è quello di ridurre al minimo i contatti sociali. La questione, ha detto Rupnik, è che si potrebbe contagiare l’80% delle persone e il virus potrebbe essere letale per il 3% di loro, un problema questo di cui si deve prendere coscienza. Al momento la sensazione è che la popolazione non si sia ancora resa conto del reale pericolo che c’è.
Stefano Lusa