La deputata del Partito democratico sloveno (SDS) Karmen Furman, nel presentare le ragioni della richiesta di voto per destituire la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič. Foto: Televizija Slovenija
La deputata del Partito democratico sloveno (SDS) Karmen Furman, nel presentare le ragioni della richiesta di voto per destituire la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič. Foto: Televizija Slovenija

Sono due i fronti aperti per la maggioranza, gli ultimi argini prima che il fiume in piena delle elezioni anticipate travolga questa maggioranza. Il conto aperto fra i Democratici e Klakočar Zupančič è diventato ormai scontro frontale. La presidente della Camera non ha mai esitato a utilizzare con disinvoltura regolamenti e procedure parlamentari per indirizzare i lavori d'Aula, appellandosi spesso alle sue competenze legali. Il suo ruolo di garanzia dovrebbe essere più notarile che di parte, ma l'SDS non sostiene che sia così e per questo ne chiede la destituzione. Il casus belli è legato a un tecnicismo per la richiesta di referendum consultivo sull'integrazione pensionistica per meriti artistici, spazzando ogni residuo di fiducia, minata nelle fondamenta con l'affrettata procedura di riconoscimento della Palestina. Nel presentare l'interpellanza, la deputata Karmen Furman ha parlato di "evidenti abusi delle regole procedurali e violazioni della pratica parlamentare senza precedenti." Una posizione condivisa anche da Nuova Slovenia, che aveva fatto appello al Parlamento europeo parlando di erosione della democrazia. Klakočar Zupančič, che non gode di ampie simpatie nemmeno nella maggioranza, ha detto di non essere preoccupata per il voto a scrutinio segreto, e ha incassato la fiducia di Movimento Libertà. La pressione sulla maggioranza però non si ferma qui. I cristiano-democratici, infatti, hanno messo nel mirino Poklukar per l'infrazione rilevata dal Tribunale amministrativo nel processo di nomina del direttore generale della polizia, Senad Jušić. Per sovrammercato, però, NSi accusa il ministro anche di cattiva gestione della questione dei rom e di far entrare la politica nella polizia, rimandando alle dichiarazioni dell'ex ministra Bobnar, che decise invece di dimettersi. Poklukar ha difeso la legittimità della scelta di Jušić, ma la sua posizione è molto più vulnerabile di quella di Klakočar Zupančič. Salvo sorprese, per entrambi il voto dovrebbe essere calendarizzato prima della pausa di fine anno.

Valerio Fabbri

La deputata di Nuova Slovenia (NSi) Vida Čadonič Špelič durante la conferenza stampa per illustrare le ragioni dell'interpellanza nei confronti del ministro dell'Interno, Boštjan Poklukar. Foto: X NSi
La deputata di Nuova Slovenia (NSi) Vida Čadonič Špelič durante la conferenza stampa per illustrare le ragioni dell'interpellanza nei confronti del ministro dell'Interno, Boštjan Poklukar. Foto: X NSi