90 le persone al momento ricoverate negli ospedali, 25 in terapia intensiva. Il coronavirus non risparmia nessuno, ha detto Jelko Kacin, nemmeno la generazione più giovane. Sono ancora troppe le persone che continuano a passeggiare nei parchi, si lasciando andare ad effusioni, ci sarà tempo per abbracciarsi appena l'emergenza passerà. Ad oggi l'isolamento è l'unica arma efficace che abbiamo per contrastare la diffusione del virus, come il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo, l'igiene corretta delle mani e l'utilizzo dei dispositivi di protezione sanitari come guanti e mascherine.
Il governo è al lavoro per preparare il maxipacchetto dei provvedimenti a sostegno delle categorie più colpite dall'epidemia. L'armonizzazione tra i dicasteri è in pieno corso, ha detto Kacin, la mega legge dovrebbe venir presentata nel corso della giornata di domani dal primo ministro Janez Janša. Stanno rientrando a Lubiana con voli da Skopje e Priština una decina di cittadini sloveni che verranno posti subito in quarantena, e si sta organizzando, in collaborazione con le autorità spagnole, austriache, croate e ungheresi, un volo comune Zagabria-Madrid-Zagabria per far tornare in patria i rispettivi connazionali.
Grande accento è stato posto sulla cura degli anziani, la sottosegretaria al ministero del lavoro Mateja Ribič ha ribadito che si sta facendo tutto il possibile affinchè il coronavirus non si diffonda nelle strutture di ricovero per le persone anziane, nelle case di riposo ad oggi è stato riscontrato il maggior numero di decessi come conseguenza del virus. Gli anziani sono la popolazione più vulnerabile e a rischio contagio, ha detto e ha rivolto un appello agli operatori sanitari che visitano le strutture, i dipendenti delle stesse, a rispettare tutte le norme, ma ha invitato anche le persone anziane autosufficenti, che vivono nelle Case di riposo, ad evitare di uscire in questi giorni per andare in edicola, i negozio o a prelevare la pensione, per non rischiare, al rientro, di portare il virus nella struttura e mettere in pericolo chi ha delle malattie pregresse. Le visite sono vietate e pertanto i parenti, ancora la Ribič, quando è possibile possono parlare con i loro cari anche in videochiamata. (ld)