Foto: BoBo
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Firmati quindi i contratti collettivi e altri documenti che costituiscono la base per l'attuazione dei cambiamenti nel sistema salariale nel settore pubblico in Slovenia. I ministri ed i rappresentanti dei sindacati hanno siglato anche accordi che prevedono impegni futuri, un'integrazione al contratto collettivo per le attività non economiche, due accordi sugli schemi salariali per la classificazione dei posti di lavoro e dei titoli nei settori sanità e assistenza sociale nonché in quelli dell’attività di ricerca, istruzione e cultura.
A firmare il contratto collettivo per il settore pubblico sono stati più della metà dei sindacati, il quorum necessario per l'attuazione dell'accordo è quindi stato raggiunto. L'intesa è stata firmata anche da alcuni dei sindacati del cosiddetto secondo schema salariale, comprendente, tra gli altri, esercito, polizia, guardie municipali, personale della giustizia, amministrazione statale e vigili del fuoco.
Pure il Sindacato Fides ha deciso di aderire alla firma dell'integrazione al contratto collettivo per medici e dentisti, nonostante non siano ancora state soddisfatte tutte le richieste di sciopero, che saranno soggette ad ulteriori negoziati. Lo ha reso noto lo stesso Sindacato, precisando che, comunque, "la classificazione dei posti di lavoro in categorie salariali non è ancora stata armonizzata e sarà quindi oggetto di ulteriori trattative". Lo sciopero di medici e dentisti, iniziato il 15 gennaio, quindi, andrà avanti e i negoziati riprenderanno mercoledì prossimo.
Si tratta, comunque, della più grande revisione del sistema salariale dal 2008, le trattative sono state lunghe e laboriose, sia a livello complessivo per il pubblico impiego che nel quadro dei singoli schemi salariali. La nuova scala salariale entrerà in vigore nel 2025 e gli scatti saranno attuati gradualmente fino al 2028 e riguarderanno tutti i circa 190 mila impiegati del settore pubblico.