Per la Sinistra il decreto che limita gli spostamenti al solo comune di residenza con alcune eccezioni (sottoposto anche a verifica costituzionale) sarebbe disumano pericoloso, eccessivo e anticostituzionale. Il partito ha chiesto la riunione congiunta urgente dei tre comitati parlamentari per discutere l'abolizione di questa misura che da quando è entrata in vigore a fine marzo, per gli esponenti dell'opposizione, ha pesantemente aggravato il divario tra ricchi e poveri, tra comuni grandi e piccoli.
Per la Sinistra si tratta di una limitazione assurda, affermazione questa, dicono, confortata anche dai dati in calo del numero dei nuovi contagi e focolai circoscritti praticamente all'80 percento alle case di riposo. La situazione rispetto all'inizio dell'epidemia è completamente mutata per questo motivo sarebbe necessario sospendere il provvedimento e passare a misure più flessibili da addattare alle specifiche realtà e non penalizzare tutta la popolazione che in questo periodo ha dimostrato grande senso civico. Ci sono anche coloro che continuano a violare le disposizioni, ancora la Sinistra, ma non può essere questo il motivo per continuare a tenere chiusi i confini tra i comuni. Il Governo per contrastare la diffusione del coronavirus ha varato una serie di misure, dalla chiusura delle scuole, al blocco del trasporto pubblico e delle attività produttive che assieme al distanziamento sociale hanno prodotto dei risultati positivi, ma secondo la Levica il graduale allentamento dei provvedimenti adesso in atto dovrebbe in primo luogo riguardare anche il decreto sulla limitazione.
Il dibattito in aula è ancora in corso. (ld)