In un rapporto sul ruolo dei media in Slovenia il Consiglio d'Europa ha bacchettato il Governo reo di aver esercitato pressioni e attacchi sui media minacciando cosi il diritto alla libertà di stampa e di espressione. L'esecutivo con una nota ha risposto all'organizzazione internazionale che si occupa di promuovere democrazia e diritti umani, sottolineando come nella stesura del documento avrebbe dovuto analizzare anche il contesto storico in cui si è sviluppata la stampa in Slovenia, che la stragrande maggioranza dei principali mezzi di informazione risale al periodo comunista, che ancora negli anni 90 a guidare le testate giornalistiche erano esponenti dell'UDBA, gli ex servizi segreti jugoslavi, prendendo di mira anche la radiotelevisione pubblica.
I partiti della coalizione di maggioranza, Partito del centro moderno, Nuova Slovenia e Desus, si sono distanziati dalla missiva, siamo venuti a conoscenza della lettera dagli organi di stampa, chiederemo spiegazioni, hanno fatto sapere dal SMC, e che vanga reso noto anche l'autore della lettera a nome del Governo. Al Ministero degli esteri negano di essere gli autori del testo trasmesso al Consiglio d'Europa. Quasiasi attacco o pressione ai media è inaccettabile, hanno sottolineato al SMC, in questo momento di crisi è importante cercare quello che ci unisce e non quello che ci divide. Dello stesso avviso anche Nuova Slovenia e Desus.
Aspre critiche sono giunte dai partiti di opposizione, Lista Šarec, Partito Alenka Bratušek, Socialdemocratici e Levica (Sinistra) che hanno definito il passo del Governo un abuso di potere a fini politici e un tentativo di minare la reputazione del paese, chiedono la convocazione urgente dei Comitati cultura e esteri della Camera. Per la Levica il ministro degli esteri Anže Logar dovrebbe dimettersi.
La risposta del Governo alle critiche del Consiglio D'europa non ha alcuna attinenza con la realtà dei mass media sloveni, risponde indignata l'Associazione dei giornalisti, questa esprime, proseguono, unicamente le posizioni ideologiche del Partito democratico e infanga la reputazione della Slovenia all'estero.
Fermo NO a qualsiasi tipo di censura è arrivato dai vertici della RTV Slovenia. (ld)