La proposta della ministra della Cultura Asta Vrečko di fondere il Museo dell'indipendenza slovena con il Museo di storia contemporanea della Slovenia in una nuova istituzione pubblica ha raccolto immediatamente l’opposizione dei Democratici e dell'Associazione per i valori dell'indipendenza slovena (VSO). Come riportato dai media, il presidente dell'associazione Lojze Peterle, il leader dei Democratici nonchè membro della presidenza del VSO Janez Janša e il presidente del Partito Popolare Sloveno Marko Balažic hanno bollato questa decisione come un tentativo di "liquidazione del Museo dell'indipendenza slovena", e l’SDS già richiesto la convocazione di una riunione d’urgenza della commissione per la cultura della Camera di Stato.
Rispondendo all'opposizione, la ministra Vrečko ha sottolineato che le parti interessate usano termini sbagliati quando affermano che il Ministero della Cultura vuole abolire il Museo dell'Indipendenza slovena. Si tratta, invece, unicamente di una razionalizzazione dell’organizzazione delle due istituzioni, sottolineando che il lavoro dei curatori e del personale professionale in entrambe non ne risentirà in alcun modo.
Una fusione che ha suo dire nasce da “ragioni professionali”. La ministra ha ricordato che il Museo dell'indipendenza slovena era stato istituito durante l’ultimo Governo Janša come istituzione separata, nonostante all’epoca gli operatori del settore avessero segnalato che esistevano già altri enti che coprivano quell’ambito della storia slovena. Inoltre, il museo dell’indipendenza non può contare su una collezione propria e quindi deve avvalersi sempre di apporti esterni, e ciò rappresenta una criticità.
La nuova istituzione pubblica, di cui la ministra Vrečko non ha ancora svelato il nome, dovrebbe invece coprire tutta la storia recente del paese sino ai giorni nostri, incorporando in un unico percorso tutti gli ambiti coperti dalle due istituzioni.
Barbara Costamagna