Diverse migliaia di persone si sono date appuntamento ieri sera nel centro di Lubiana, sfilando in bicicletta davanti alla sede del Parlamento, protetto dalle transenne, per protestare contro le misure ritenute troppo restrittive adottate dal Governo per contrastare la pandemia di coronavirus, per presunte irregolarità nell'approvvigionamento di materiale sanitario protettivo e per altre decisioni controverse prese dall'esecutivo. I primi dati dicono più delle 3500 adesioni dello scorso venerdì, fonti ufficiose parlano di 10000 partecipanti.
Un raduno spontaneo in "movimento" lanciato via social per la sesta volta da diverse iniziative civiche, che tramite megafono hanno più volte invitato i partecipanti a rispettare le disposizioni di sicurezza, sottolinenado che non si tratta di un evento organizzato. Gli assembramenti sono ancora vietati, i raduni non autorizzati, per questo motivo la manifestazione è stata seguita da vicino dalla polizia, impegnato anche un elicottero che ha sorvolato l'area l'interessata attorno a Piazza della Repubblica. Nel corso della protesta, che si è svolta in maniera pacifica con lo slogan "Non ci porterete via la libertà", i manifestanti hanno scandito "ladri" "andatevene" contro il Governo ma anche contro il capo dello stato Pahor, esposto manifesti e fatto suonare i campanelli delle bici e anche diversi campanacci. Sostegno all'iniziativa è stata espressa dalla Lista Marjan Šarec, dai socialdemocratici, dalla Levica Sinistra e dal Forum per la democrazia.
Proteste analoghe si sono svolte anche in altre città slovene, tra cui a Capodistria, dove hanno partecipato circa 150 persone, in bicicletta e a piedi, che hanno manifestato il proprio dissenso sempre in maniera pacifica ma rumorosa scortati dalla polizia lungo le rive. (ld)