"Le persone muoiono in Ucraina ogni giorno. Il tempo è essenziale. Dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere gli ucraini e aiutarli a difendersi", ha detto alla CNN il primo ministro Janša, che è intervenuto ieri in una trasmissione dell’emittente statunitense per sostenere il diritto degli ucraini all'autodifesa.
Secondo il premier il governo ucraino sarebbe disposto “a cambiare la costituzione e a proporre un referendum al suo popolo e ad abbandonare il desiderio di aderire alla NATO”; chiedendo, però, “allo stesso tempo garanzie istituzionali per la sicurezza”, che secondo loro potrebbe essere garantita solo con l’adesione all’UE che dovrebbe avvenire con “garanzie maggiori rispetto al 1994”. Una decisione che Janša ha definito "pragmatica"; anche se secondo lui dopo la vittoria della guerra alla fine sarà la NATO probabilmente a volerli invitare, visto che “l'esercito ucraino sarà sicuramente uno dei più forti in Europa".
L’Ucraina, allo stato attuale “deve essere sostenuta con quanta più potenza militare possibile, perché questa è l'unica cosa che consente di fermare la guerra”. Il Primo Ministro ha detto di essere favorevole alla consegna di equipaggiamento militare per la difesa aerea, necessario poichè “la Russia attualmente domina il cielo”. Un aiuto che starebbe arrivando secondo lui da molti paesi, alcuni dei quali lo stanno facendo, però, in silenzio per evitare conseguenze e polemiche. Un’Europa che comunque ha saputo rispondere in modo unitario secondo Janša, che ha spiegato anche di star lavorando per rendere la Slovenia indipendente dalle forniture di gas e petrolio russe entro l'anno.
Barbara Costamagna