Un allarme che risuona nel vuoto e ormai cronico: quello lanciato dall'Associazione e dall'Istituto Nazionale di Sanità Pubblica di fronte all'acuirsi dei disturbi emotivi nei giovani. Nonostante le ripetute sollecitazioni, formalizzate in tre distinte proposte presentate al Ministero della Salute nel corso degli ultimi 12 mesi, e nonostante l'evidente gravità della situazione, le istituzioni competenti non hanno ancora fornito risposte concrete e adeguate. Gli esperti hanno evidenziato un aumento significativo dei comportamenti a rischio, come l'autolesionismo, tra gli adolescenti, e i disturbi dell'attenzione e dell'iperattività tra i bambini più piccoli. Questi dati, che mostrano un incremento del 23% delle richieste di consulenza a livello secondario e del 41% delle richieste di intervento urgente a livello terziario tra il 2018 e il 2022, delineano un quadro serio dell’emergenza in corso ancora troppo sottovalutata. Di fronte a questo scenario, gli istituti hanno proposto una serie di misure da adottare, tra cui l'incremento del personale specializzato nei Centri per la Salute Mentale Infantile e Adolescenziale. Tale intervento, secondo le stime, consentirebbe di ridurre significativamente i tempi di attesa per le prime visite, attualmente troppo lunghi: basti pensare che un adolescente che si autolesiona deve attendere mediamente undici mesi, mentre un bambino con problemi di iperattività può attendere fino a due anni. Oltre al rinforzo dell’organico, è stata sottolineata l'importanza di investire in programmi di prevenzione, quali corsi per genitori, interventi per favorire lo sviluppo di legami affettivi sicuri e la riduzione dell'esposizione a fattori di rischio come l'uso eccessivo di dispositivi elettronici e il bullismo. Le ricerche scientifiche sono concordi nell’affermare che l'individuazione e la diagnosi precoce sui disturbi mentali infantili sono cruciali per garantire un miglioramento sostanziale delle condizioni a lungo termine dei pazienti, oltre a rappresentare una scelta economicamente sostenibile per il sistema sanitario nazionale. Tuttavia è necessario che le istituzioni agiscano in fretta.
Alessia Mitar