e mentre il mega pacchetto anticoronavirus ha iniziato il suo iter parlamentare, il difensore civico peter svetina si dice rammaricato, a nome dell'istituzione che rappresenta, di non essere stati interpellati dal Governo durante la fase preparatoria del maxi decreto nelle parti riguardanti il rispetto dei diritti umani. Una prassi, ha detto l'ombudsman, a cui non eravamo abituati.

Esclusi dalla fase preparatoria del maxi pacchetto di provvedimenti, nessuna possibilità di intervenire o inviare proposte o opinioni sui contenuti del testo, nel frattempo varato dal Governo e ora in procedura parlamentare. lo rileva il difensore civico Peter Svetina che si dice sorpreso e rammaricato per la prassi addottata dall'Eecutivo, mai verificatasi prima, soprattutto per quanto riguarda le modifiche del quadro normativo sulle competenze della polizia, alla quale si assegnerebbero maggiori poteri, e in generale le leggi che trattano tematiche quali diritti umani e sicurezza.

Negli ultimi due giorni, ancora l'ombudsman, abbiamo più volte sottolineto quanto sia importante il rispetto delle libertà fondamentali anche nella lotta alla diffusione del coronavirus. Se il Governo in questa fase ha reputato necessario adottare provvedimenti più restrittivi che potrebbero avere delle ripercussioni negative sulla sfera dei diritti umani sarebbe stato doveroso spiegare ai cittdini il perchè di tale decisione, perchè sarebbe giusto tracciare i movimenti delle persone, per controllare i loro spostamenti, o fare irruzione nelle abituazione per effettuare controlli, motivandoli come interventi urgenti e necessari per fermare il contagio e la diffusione del virus.

Sono decisionei arbitrarie, ancora Svetina, che violano anche la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Va senz'altro salutato la finalità del maxi decreto, che vuole far fronte alle conseguenze dell'epidemia per famiglie e economia, conclude Svetina, ma i provvedimenti sono confusionari e contraddittori e non rispondo a tutte le esigenze dell'epidemia. (ld)