La situazione continua a peggiorare nella nostra regione, dove l’incidenza risulta essere praticamente il doppio rispetto al resto del paese, con l’indice di contagio sui quindici giorni pari a 852 e sui sette a 430,4; mentre in Slovenia la media è rispettivamente di 500 e 254,5. Per questo la regione è tornata in fase rossa con una serie di chiusure che riguarderanno alcune attività commerciali e i confini regionali. Secondo il ministro dell’interno Aleš Hojs il blocco potrebbe essere esteso nei prossimi giorni anche ai confini nazionali. Hojs ha annunciato che da domani saranno aumentati i controlli anche ai valichi confinari, e che probabilmente, se la prossima settimana la situazione continuerà a peggiorare, potrebbero essere ripristinati i controlli sanitari per evitare la diffusione delle nuove varianti, soprattutto di quelle più pericolose come la sudafricana e la brasiliana. Un’ipotesi rafforzata dalle affermazioni del direttore dell’istituto nazionale di sanità, Milan Krek che parlando della crescita di casi nella regione costiero carsica, ha fatto capire che una delle cause potrebbe essere la vicinanza al FVG e il continuo passaggio di persone dal confine con la regione italiana dove il 25% dei casi è ormai riconducibile alla variante inglese, che è più contagiosa e che probabilmente è già presente in quest’area, anche se non c’è ancora nessuna conferma dalle analisi dei campioni che sono ancora in corso. Il timore è che queste nuove varianti possano diffondersi in tutto il paese, dove il quadro epidemiologico è in miglioramento, tanto che Hojs ha accennato anche alla possibilità di far tornare a scuola anche gli studenti degli istituti superiori. A rinforzare la paura dell’esterno ci ha pensato anche il capo del settore consolare del ministero degli esteri Andrej Šter che ha ribadito come la situazione nel resto dei paesi europei stia peggiorando, e quindi la necessità di ridurre al minimo i viaggi all’estero.
Barbara Costamagna