Quelli del settore agricolo sono lavoratori essenziali per non pregiudicare la fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati rimasti regolarmente aperti anche in tempo di coronavirus. Manodopera nei campi che al momento scarseggia soprattutto perchè a causa della chiusura delle frontiere non ci sono i lavoratori agricoli stagionali provenienti dall'estero. E' il caso dei lavoratori romeni e bosniaci impiegati nelle coltivazioni di luppolo in Slovenia ma non solo.
Il ministro dell'agricoltura Aleksandra Pivec giorni fa aveva lanciato un appello a studenti, cassaintegrati, disoccupati e pensionati ancora in attività a rendersi disponibili per lavorare nei campi dando così una mano ad un settore fondamentale per il paese. In quattro giorni, ha detto il ministro, sono arrivate quasi 400 adesioni, numeri che hanno superato le aspettive, tra cui oltre alle categorie già citate, anche famiglie, lavoratori autonomi e liberi professionisti, pronti ad aiutare anche a titolo gratuito.
Non tutti però hanno accolto positivamente la proposta del Ministero dell'agricoltura. Alcune associazioni per i diritti dei lavoratori e gli stessi agricoltori hanno sollevato delle perplessità sull'organizzazione del lavoro di questa manodopera occasionale e il compenso, solitamente molto basso, per il lavoro svolto. Il ministro Pivec ha risposto alle critiche dicendo di credere molto in questo progetto e che i primi contratti di lavoro sono già stati stipulati. (ld)