Alla ministra viene attribuita una "indubbia responsabilità oggettiva" per le presunte irregolarità nell'acquisto di un edificio a Lubiana, destinato a ospitare alcuni tribunali della capitale, e su cui sta indagando l'ufficio investigativo nazionale. Un immobile, lo ricordiamo, che il ministero ha pagato subito dopo la firma del contratto, versando una somma notevolmente superiore rispetto al valore inizialmente stimato dai periti. Secondo l'SDS, per questa e per altre vicende la ministra dovrà assumersi anche la responsabilità politica. Un altro elemento a carico della ministra è rappresentato dalla protesta dei giudici, iniziata il 10 gennaio e che durerà due settimane. Protesta rivolta contro la mancata attuazione della sentenza della Corte costituzionale, che ha giudicato troppo bassi gli stipendi nella magistratura, dando tempo al governo fino al 3 gennaio di quest'anno per adeguarli. Impegno però non mantenuto, con la ministra che, pur giudicando giustificate e legittime le richieste dei giudici ha detto che la sentenza della Corte verrà attuata con qualche ritardo. Il deputato Dejan Kaloh ha detto che l'SDS intende sollecitare il sostegno di Nuova Slovenia alla mozione, che verrà trasmessa alla Camera di Stato nei prossimi giorni.
Nessun commento della Ministra della Giustizia, Dominika Švarc Pipan, in quota Socialdemocratici, all'annuncio della mozione di sfiducia. Dice di averlo saputo dai mezzi di informazione, per tale motivo non può ancora giudicarne i contenuti. E attende chiarimenti dalla ministra il Movimento Libertà, principale forza della maggioranza. In una nota diramata dopo l'annuncio della mozione si rileva che la Capo dicastero Giustizia deve fornire risposte convincenti se vuole respingere tutti gli appunti che le sono stati mossi negli ultimi giorni in relazione all'acquisto dell'edificio per le necessità dei tribunali lubianesi e tener fede alla promessa di annullare il relativo contratto se verrà accertato che si trattava di una truffa. Stessa posizione espressa anche dal partito Sinistra, partner della coalizione, che si aspetta chiarimenti dalla ministra, prima di decidere se sostenerla o meno nel dibattito in Aula.
Delio Dessardo