E' il partito più giovane della politica slovena che rappresenta la categoria sociale più vecchia, e per farlo ha uno spirito battagliero. Si raccoglie in questa sintesi semiseria, circolata fra i giornalisti presenti al congresso fondativo del nuovo partito politico "La Voce dei pensionati", la parabola di un partito nato sulle ali del movimento omonimo e raccolto intorno all'associazione Primo ottobre. Come ha affermato il neo-eletto presidente Pavel Rupar, ex parlamentare del Partito democratico sloveno ed ex sindaco di Tržič, obiettivo del partito è migliorare la vita dei pensionati e garantire migliori condizioni sociali ai lavoratori così come ai giovani. Per farlo intende partecipare alle elezioni europee e a quelle per la Camera di Stato, che auspicano già per quest'anno dato la situazione definita disastrosa. Al termine del congresso, cui hanno partecipato 153 delegati in meno rispetto ai 439 registrati, Rupar si è detto felice di informare il governo che i pensionati "sono ancora in vita", aggiungendo che sono stati loro ad aver costruito il paese "e per questo deve arrivare il momento di riavere sotto forma di pensioni tutto ciò che ci è stato privatizzato." Un grido di battaglia accompagnato da un appello all'indipendenza politica, che superi le divisioni fra destra e sinistra per il bene del paese. Le voci su una vicinanza di fatto con i partiti d'opposizione, in particolare con l'SDS, non scalfiscono Rupar, che anzi ha voluto sottolineare come nessuno dei partiti politici lo abbia contattato per le congratulazioni. Un primo risultato è stato comunicato oggi: a fine mese inizierà la procedura legislativa per formulare una legge sull'aumento delle pensioni, su una proposta presentata a gennaio scorso e firmata da oltre 10.000 persone, molte delle quali, ha detto Rupar, "non sono più con noi".
Valerio Fabbri