Foto: Arhiv RTV SLO
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Lojze Peterle, ex premier, già ministro degli esteri e per lunghi anni eurodeputato, era tra i fondatori della formazione politica, nata nel 2000. Nel 1989 Peterle era stato anche tra i fondatori e presidente dei cristiano democratici sloveni (SKD) fino al 2000. Al recente congresso di Nuova Slovenia, che ha confermato Matej Tonin, unico candidato, alla presidenza, Lojze Peterle era stato critico, rilevando la necessità di una profonda riflessione sul futuro cammino della formazione politica. Ha deciso di lasciare Nuova Slovenia a causa di forti divergenze con l'attuale leadership. Ha informato di questa sua decisione il presidente Tonin- che su X si è dichiarato rammaricato - tramite una lettera. Come ha dichiarato all'agenzia STA, non intende intraprendere nuove iniziative politiche fondando un nuovo partito, ma esorta i democratici cristiani a collaborare per costruire una democrazia cristiana più forte, perché da divisi non saremo interessanti per nessuno ha ribadito. Peterle ha spiegato che la sua decisione di uscire dal partito è maturata nel tempo, motivata da visioni diverse, rispetto i vertici di Nuova Slovenia, dell'identità della democrazia cristiana, per quanto concerne etica, morale e politica. Si è detto pronto ad aiutare chiunque voglia costruire una democrazia cristiana più forte con un profilo chiaro, valori e obiettivi condivisi.

Peterle ha espresso anche preoccupazione per la polarizzazione della politica, definendo "litigi tra galletti" le rivalità politiche, che non gli ispirano grande fiducia per il futuro.
Ha aggiunto di non sentirsi più "a casa" nel partito e di non vedere più lo stesso spirito che in passato aveva convinto gli elettori sloveni a far trionfare i cristiano deomocratici. È convinto che il NSi abbia un potenziale ben superiore al modesto 7% ottenuto alle ultime elezioni. Ha inoltre criticato la mancanza di progresso promesso dalla leadership, notando che il partito ha perso il 30% del consenso alle elezioni europee sia in termini relativi sia assoluti. Aveva criticato anche la decisione di Nuova Slovenia di non presentarsi alle elezioni con una lista comune con il partito popolare. (ld)