Giovedì sera le organizzazioni sanitarie hanno ricevuto il progetto di legge, con la richiesta di dare una risposta entro 24 ore. Hanno subito fatto presente che il termine di un giorno per esprimersi su un documento così complesso ed impegnativo era troppo breve. "Siamo stati consultati, ma in extremis e ci è stato concesso un margine di tempo troppo limitato, da qui la decisione di sfruttare l'intero fine settimana per esaminare i contenuti", ha detto il vicepresidente del sindacato medici e dentisti Fides, Janusz Klim. La legge, tra l’altro, mantiene gli incentivi finanziari per garantire un più efficace trattamento dei pazienti, coinvolgendo nel programma anche gli specializzandi del terzo anno in medicina di famiglia, pediatria e ginecologia. Inoltre, la legge estende ai giovani un'indennità di 1.000 euro lordi mensili per l'iscrizione alla specializzazione in medicina di famiglia. "Non ci siamo ancora espressi sui singoli articoli, per il momento posso dire che il disegno di legge è un tentativo di aggirare le soluzioni sistemiche, ci sono alcuni incentivi, ma anche delle limitazioni", ha detto Klim. Il progetto di legge facilita anche l'assunzione di personale sanitario dall'estero. In Slovenia il bacino da cui attingere è sempre più a secco e il destino dello schema di riforma del sistema sanitario, che dovrebbe consentire migliori condizioni ai dipendenti, è sempre più incerto anche se, in base all'accordo siglato a suo tempo da governo e sindacato Fides, dovrebbe venir integrato a gennaio. Il Ministero della salute sta comunque cercando di accelerare i tempi. "Siamo in silenzio perché stiamo lavorando", assicura il nuovo Ministro della Salute, Valentina Prevolnik Rupel. I cittadini si aspettano che la riforma sanitaria rimanga in cima alle priorità del governo; da un sondaggio condotto dall'agenzia Mediana per il quotidiano Delo emerge che i tre quarti degli interpellati la pensano così. Anche la presidente della repubblica, Nataša Pirc Musar la considera la principale priorità e lo ha ribadito nell'appello al governo a varare le riforme che aveva promesso.
Delio Dessardo