Zvonko Černač del maggiore partito all’opposizione l’SDS ha ammonito che la politica retributiva nel settore pubblico dove essere sostenibile e ha ricordato che la coalizione non ha affrontato il tema della riforma salariale ma ha previlegiato determinate categorie come i procuratori di stato i quali percepiranno 600 euro lordi in più in busta paga “Come previsto si è innescata una valanga di richieste anche da parte delle altre categorie”, ha detto il deputato SDS chiedendo inoltre quanti saranno i futuri pilastri salariali della riforma e come verranno rapportati. La riforma prendere vita quest’anno mentre i punti chiave per la sua messa in pratica verranno affrontati al prossimo vertice in programma il primo di febbraio “nessun governo ha affrontato la riforma salariale dal 2008 e questa richiesta di farlo ora con urgenza è ridicola” ha detto Golob aggiungendo che il sistema non funziona a causa dei molteplici accordi parziali stipulati dai governi precedenti. Dal 2015 i maggiori aumenti hanno riguardato la polizia e l’esercito, mentre gli ufficiali giudiziari i funzionari si sono ritrovati in fondo, ha detto il premier puntando sulla massima indipendenza del settore giustizia da ottenere, appunto, anche con l’indipendenza materiale. L’attuale governo ha ripristinato pure il dialogo sociale con l’innalzamento del 4,5 per cento delle paghe a tutti i dipendenti pubblici, ha ricordato sempre Golob “dal 2015 e fino al 2022 le retribuzioni nel pubblico impiego sono aumentate del 15 per cento, mentre quelle dei funzionari pubblici sono diminuite del cinque per cento” ha ricordato Golob. “Il sistema retributivo unico è rimasto solamente su carta” si sono chiesti dalle file dell’NSI chiedendo al premier come intende migliorare l’efficienza dei servizi offerti. “La riforma non prevede aumenti salariali per tutti” ha detto Golob ricordando che la proposta governativa sul tavolo prevede di limitare a 1:7 il rapporto tra i salari inferiori e quelli più elevati. Il premier ha poi ricordato che le misure nel campo salariale non determineranno aumenti delle tasse “tutte queste misure ammontano a 611 milioni di euro e sono state annunciate già a settembre tenendo in considerazione il bilancio 2023. Per quanto riguarda invece il deficit di bilancio, questo viene attualmente condizionato dalla crisi energetica e dagli aiuti che il governo sta stanziando all’economia e alle famiglie che ammontano a 1,2 miliardi di euro.
Dionizij Botter