Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.
Foto: BoBo/Žiga Živulović jr.

La Ministra Emilija Stojmenova Duh respinge in blocco le accuse avanzate nei suoi confronti dal maggior partito d'opposizione. Tra gli appunti mossi, la gestione irresponsabile dei fondi pubblici per l'acquisto, poco trasparente, di 13 mila computer portatili oltre che l'attuazione incoerente dei doveri derivanti dall'incarico svolto e un atteggiamento fuorviante nei confronti dell'opinione pubblica. Stojmenova Duh sottolinea come tutte le attività siano state svolte nel rispetto della normativa e con trasparenza. Il Ministero competente ha precisato come la legislazione sulla promozione dell'inclusione digitale preveda il noleggio di apparecchiature informatiche. "Lo scopo fondamentale del meccanismo è garantire l'inclusione digitale della popolazione e sensibilizzare l'opinione pubblica in merito alla sostenibilità digitale", ha spiegato ancora il dicastero. L'SDS, principale partito d'opposizione, ha inoltrato l'8 luglio alla Camera di Stato una seconda mozione di sfiducia nei confronti di Stojmenova Duh, dopo che questa ha superato con successo, a marzo, la prima interpellanza. Il deputato SDS Tomaž Lisec aveva a giugno spiegato che la decisione era stata presa sulla base di nuove informazioni emerse dalla revisione della Corte dei conti, secondo cui il Ministero non avrebbe effettuato verifiche preventive delle effettive necessità e quindi non è stato possibile definire in maniera adeguata le caratteristiche tecniche dei portatili. Inoltre, sempre secondo la Corte dei conti, il controverso acquisto non sarebbe stato effettuato in base ai principi di efficienza ed economicità, ha ancora ricordato. A pesare sono stati anche i risultati del Rapporto sullo stato del decennio digitale 2024 della Commissione europea, da cui risulta che la Slovenia non ha compiuto progressi sufficienti nel suo cammino verso la trasformazione digitale

M.N.