Le soluzioni, come un aumento temporaneo dell'imposta sul reddito delle società, appaiono realistiche, ma sono ancora solo delle proposte, ha dichiarato Boštjančič dopo l'incontro. Si tratta di una serie di provvedimenti contenuti nella legge sulla ricostruzione, il documento dovrebbe venir esaminato a breve dal governo, nonché' la proposta di legge sugli esercizi di bilancio per il 2024 e il 2025, già confermata dal Consiglio dei ministri e trasmessa al Parlamento per l'esame e la votazione. Nel corso dell'incontro si è parlato tra l'altro della tassazione degli extra profitti delle banche e, come detto, dell'aumento dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche del due o tre percento per un periodo di quattro o cinque anni. Boštjančič ha detto che si tratta di soluzioni di cui si dovrà ancora discutere all'interno del governo prima di una decisione finale, lasciando intendere che ci saranno consultazioni anche con i datori di lavoro e i sindacati prima della conferma. Per gli industriali, comunque, l'aumento dell'imposta sul reddito delle società è un'ipotesi che non viene nemmeno presa in considerazione, in quanto finirebbe per oberare ulteriormente la sfera economica. Nell'ultimo periodo abbiamo già dovuto incassare almeno tre oneri aggiuntivi, fanno presente, e se ne prevedono altri attraverso la riforma previdenziale, la copertura delle spese di malattia, oltre a costi indiretti previsti dalla proposta di legge sui rapporti di lavoro, ha sottolineato al termine del confronto il direttore esecutivo della Camera di commercio della Slovenia, Mitja Gorenšček. Anche i sindacati si dicono preoccupati soprattutto in merito alla legge sugli esercizi di bilancio. Il segretario generale della confederazione sindacale Pergam, Aljoša Čeč, ha detto all'agenzia STA che ricorda l'ex legge sul riequilibrio delle finanze pubbliche, in vigore durante l'ultima crisi economica.
Datori di lavoro e sindacati hanno fatto sapere che insisteranno sulle loro posizioni e rivendicazioni. Nel corso dell'incontro le parti si sono impegnate per il dialogo sociale, considerato estremamente necessario, secondo le parole del ministro Boštjančič, anche se questo incontro non è paragonabile a quello del Consiglio economico sociale. A luglio lo ricordiamo, i datori di lavoro ne sono usciti, con la motivazione che il governo ne violava le regole.
Delio Dessardo