Il lockdown imposto per l'emergenza sanitaria ha messo in grande crisi il settore del turismo che negli ultimi anni ha vissuto una fase di continua crescita, vale anche per quello sloveno che ha continuato a registrare nuovi record per quanto riguarda arrivi e pernottamenti. Il comparto nel suo complesso è uno dei prodotti di punta dell'economia mondiale rileva Aljoša Ota direttore dell'Ente del turismo sloveno in Italia.
"Abbiamo visto quanto è importante il turismo non sono in Slovenia e in Italia ma per tutto il mondo; quanto vale il turismo a livello nazionale e quindi ci rendiamo conto che questo comparto è uno dei fulcri, uno dei prodotti dell'economia. Il turismo porta quasi il 13% del PIL sia in Slovenia e anche in Italia. In Slovenia i dati per i 2 primi mesi dell'anno erano molto positivi anche gli italiani in Slovenia erano ancora il primo mercato a gennaio e febbraio. Con marzo si è azzerato tutto, si è tradotto praticamente in un meno 100% istantaneamente. Chi ouo oggi salvare il turismo è il mercato interno ed è questo un po' a cui probabilmente gli stati punteranno prima che sul turismo estero. Diciamo però che in Slovenia il mercato interno fino ad oggi faceva il 20-25mentre per l'Italia questo dato era quasi il doppio."
Lo stop improvviso per coronavirus ha messo in ginocchio il comparto, colpendo direttamente tutte le attività della ricettività e dei servizi turistici.
"Il turismo delle guide turistiche, dei piccoli operatori purtroppo sono quelli più colpiti da questa crisi. Stiamo cercando anche noi di capire qual è il modo migliore per approcciare a questa situazione ma in realtà quello che stiamo vedendo è che ci possono aiutare solo gli stati che mettono in campo dei sostegni finanziari per gli operatori che in questo momento sono senza lavoro". (ld)