La proposta della legge sulla regolamentazione di alcune questioni relative a determinati reati commessi durante il periodo in cui erano in vigore le misure di contenimento della diffusione del Covid-19, ha annunciato la ministra della Giustizia Dominika Švarc Pipan, ha passato il vaglio dell’esecutivo e quindi ora non resta che attendere la decisione della Camera di Stato. Si sta realizzando, così, ha sottolineato la ministra, uno degli impegni chiave che la coalizione ha preso al momento del suo insediamento.
“Fermeremo i procedimenti in corso relativi alle violazioni delle misure anti-Covid-19 e rimborseremo le multe che sono state pagate o riscosse in base alla legislazione introdotta dal governo precedente”, ha spiegato la Švarc Pipan. Queste, infatti, non sarebbero state conformi alla costituzione, violando perciò i diritti dei cittadini . La ministra ha ricordato che in diverse sentenze la Corte Costituzionale ha ritenuto incostituzionali la legge sulle malattie infettive e quella sulle adunanze pubbliche, a partire dalle quali i il precedente governo aveva adottato i decreti che hanno rappresentato la base giuridica dei procedimenti ritenuti illeciti.
Tra il 7 marzo 2020 e il 30 maggio 2022 sono stati avviati circa 62.000 procedimenti per infrazioni di norme a questo punto ritenute incostituzionali, per un importo di circa 5,7 milioni di euro. "Circa il 30 percento di queste sono state già pagate, ossia 1,7 milioni di euro", mentre le altre restano ancora non saldate e perciò, se la legge sarà approvata dal Parlamento, si procederà a rimborsare coloro che hanno già pagato; mentre le altre sanzioni pecuniarie saranno di fatto azzerate come tutte le spese dei procedimenti di contravvenzione. Verranno sospesi anche i procedimenti relativi alla prestazione di lavoro di pubblica utilità e quelli inerenti l'esecuzione della pena detentiva alternativa. Il rimborso sarà automatico come quello dell'imposta sui redditi e sarà esente da tasse.
Secondo la Švarc Pipan, le linee guida fondamentali delle modifiche proposte sono la gestione d'ufficio delle procedure, l'automazione e il minor onere burocratico possibile per i beneficiari. "La collaborazione dei beneficiari è quindi prevista solo ove assolutamente necessaria - ad esempio, per la segnalazione del corretto conto bancario e per quanto riguarda la comunicazione delle spese bancarie di esazione forzata della sanzione e dei costi della procedura", ha spiegato.
La ministra della Giustizia ha affermato che l'attuale Governo è consapevole del fatto che chi li ha preceduti ha dovuto affrontare una situazione eccezionale, che richiedeva un intervento rapido; ma che questo non può giustificare in alcun modo la violazione dei diritti costituzionali dei cittadini.
Barbara Costamagna