La versione adottata è più vicina alle richieste dei sindacati che a quelle dei datori di lavoro. Prevede infatti anche una tutela aggiuntiva per i rappresentanti dei lavoratori, alla quale gli industriali si oppongono. Nella proposta, tra l'altro, non è prevista la possibilità di un orario di lavoro a tempo pieno di 30 ore. Come spiegato dal Ministro del Lavoro, Luka Mesec, le parti sociali hanno lavorato un anno per armonizzare i contenuti del testo. Nell'ultima fase, ha detto, si è deciso di avviare la riforma del mercato del lavoro in due tornate, in considerazione dell'ampiezza dei cambiamenti proposti e delle divergenze tra sindacati e datori di lavoro. Nella prima viene presa in considerazione la proposta comprendente il recepimento di due direttive europee per evitare sanzioni da Bruxelles e alcune soluzioni della bozza oggetto di pubblico dibattito in estate. Le direttive comunitarie devono venir approvate dal Parlamento entro il 15 novembre, in caso contrario si rischia una multa da un milione e mezzo di euro. La seconda tornata prevede invece l'armonizzazione tra le parti sociali delle restanti soluzioni, sindacati e datori di lavoro verranno invitati a negoziare anche altre proposte. Il pacchetto ora approvato dal governo prevede tra l'altro il congedo assistenza, condizioni di lavoro meglio definite e una maggiore tutela dei fiduciari sindacali, quest'ultimo punto particolarmente osteggiato dagli industriali. Le centrali sindacali hanno accolto positivamente la decisione del governo. Si tratta di modifiche, rilevano, contenenti soluzioni che vengono incontro alle loro richieste, migliorano l'attuale legge e consolidano la tutela dei diritti dei lavoratori. Adesso sta al Parlamento confermare queste modifiche. Molto delusi invece i datori di lavoro, per i quali il governo ha approvato una versione non armonizzata, favorevole ai sindacati. Ciò significa che in Slovenia non c’è più un dialogo economico-sociale, bensì un monologo sociale, ha detto all'agenzia STA Marjan Trobiš., presidente dell'associazione degli industriali.
Delio Dessardo