Evidentemente anche parte dell'opposizione si è resa conto che le accuse che mi sono state mosse sono state tirate per i capelli, è stato il commento a caldo del Ministro dell'ambiente Andrej Vizjak immediatamente dopo l'esito della mozione di sfiducia. “La maggioranza in aula ha riconosciuto che valgono i fatti e non le parole anche se queste possono spesso risultare inadeguate”, ha detto Vizjak aggiungendo che “Numerosi cittadini si potrebbero trovare in situazioni ambigue se colti in intercettazioni informali”. Gettandosi gia’ alle spalle la mozione ha detto di aver vissuto un momento duro, con numerosi impegni imposti dalla Presidenza di turno slovena del Consiglio Ue, tra i quali la conferenza di Glasgow. Infine, Vizjak ha detto che intende portare a termine i progetti prefissati entro la fine del mandato come la legge sulla tutela ambientale in questo momento in procedura parlamentare.
I proponenti del centro sinistra, SD, Lista Mrajan Šarec, Levica-Sinsitra, SAB e indipendenti hanno in tutto 43 voti a disposizione, quanti infatti espressi per l’esonero del Ministro. Ma ce ne volevano 46. Astenuti invece i deputati di Nuova Slovenia, formazione che fa parte della coalizione di governo, a riguardo Vizjak ha detto che costituzionalmente a contare sono solamente i voti a favore della mozione. Ad astenersi sono stati pure i deputati del partito dei pensionati, Desus, mentre non erano presenti in aulai quelli del partito nazionale e i due rappresentanti delle minoranze italiana e ungherese.
Dionizij Botter