È un quadro preoccupante quello evidenziato dalla CGIL del Friuli Venezia-Giulia, in seguito al decreto "Calabria", che ha aperto uno scontro tra lo Stato e la Regione sulla libertà di manovra, con la stessa Regione che ha impugnato davanti alla Corte costituzionale il decreto, che nega agli statuti speciali lo sblocco, consentito invece agli ordinari, del tetto di spesa per il personale del comparto sanitario. Così rimangono congelati 9,5 milioni di euro che servirebbero per l'assunzione di 250-300 lavoratori. Il sindacato ha quindi rivolto un appello all'assessore Riccardi, affinché vi siano più investimenti, possibili con il pareggio di bilancio che permetterebbe anche di non dover attendere la sentenza della Corte .
Posizione con cui concorda anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, che ritiene giusto il ricorso ma valuta anche che, se ci fosse stata la volontà politica, il taglio al personale si sarebbe potuto evitare, andando oltre al tetto per la spesa sul personale sanitario, come hanno fatto altre Regioni.
Intanto Riccardi, in un recente incontro ad Udine, con i rappresentanti dei quattro Ordini provinciali dei medici, ha condiviso la decisione di attivare dei tavoli di confronto per uno schema di riforma sanitaria regionale, che partirà da dieci punti fondamentali, tra i quali i rapporti tra ospedale ed università, la continuità assistenziale ospedaliera territoriale, la formazione degli operatori, la revisione del sistema delle urgenze, la distribuzione dei farmaci, il problema degli affollamenti dei pronto soccorso, il rapporto con le realtà socioassistenziali e le liste di attesa.
L'incontro è stato valutato positivamente sia da Riccardi che dai rappresentanti dell'Ordine, per l'intesa sulle impostazioni del lavoro. Ora rimane da capire se si sceglierà di creare un testo di legge o formulare delle singole delibere; i tempi saranno comunque stretti, la Giunta si è infatti impegnata a definire la programmazione entro l'anno.
Davide Fifaco

Foto: BoBo
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