L'Università del Litorale di Capodistria sospese le lezioni l'8 di marzo, una settimana prima del decreto governativo sulla chiusura delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in Slovenia. La decisione non venne vista molto bene da Lubiana, ci dice il professor Dragan Marušič docente della Facoltà di matematica ed ex rettore dell'Ateneo, ma è stata saggia e tempestiva per contrastare la diffusione del Covid19 nella nostra regione perchè proprio in quei giorni il numero dei contagi a livello nazionale subì una forte impennata.
"Proprio quella settimana, dall'8 marzo a venerdì 13 marzo, i casi di coronavirus solo saltati da 19 a 179, praticamente 9 volte di più che corrisponde proprio al cosiddetto fattore R0, il numero di riproduzione di base, che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da un individuo infetto. Senza i provvedimenti che sono stati presi adesso non so cosa sarebbe successo, in che situazione saremmo."

Più 500, 600 casi, è difficile dirlo, prosegue il professor Marušič, ci sono delle variabili che non si possono controllare, come la probabilità di trasmissione del virus, il periodo in cui una persona può essere contagiosa e non saperlo o la durata dell'epidemia, ma per altri parametri i numeri parlano chiaro.

"L'unica cosa che possiamo controllare per ridurre il fattore R 0 è il numero dei contatti. Se per esempio rimane soltanto il 20% delle persone in giro il numero dei contagi si abbassa al 4%. Grazie a questi provvedimenti di isolamento e distanziamento sociale abbiamo dei risultati che si possono misurare. Negli ultimi 10 giorni la diffusione del virus non è più esponenziale è diventata lineare e lo si vede dal numero dei nuovi positivi ogni giorno che è già calato sotto 40 e con il numero dei test fatti sempre più o meno uguale, tra 1000 e 1100. Il numero delle persone nuove positive è un'indicatore chiaro di cosa stia succedendo." (ld)

Foto: BoBo
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