A detta dei partecipanti i pacchetti, uno, due e tre, anticoronavirus non hanno tenuto conto a sufficienza della crisi che sta vivendo il settore della cultura. Circa 500 manifestanti si sono radunati in piazza Prešeren da dove hanno poi raggiunto la sede del Ministero della cultura. Di fronte al palazzo hanno deposto gli attrezzi che utilizzano per il loro lavoro.
I promotori della protesta, precisamente la seconda, hanno sottolineato che il Minister preposto alla cultura ha chiuso la porta in faccia agli operatori culturali e ha ignorato tutte le richieste formulate. Petja Grafenauer, storico dell’arte e membro dell’attivo ha precisato che l’esecutivo non si rende conto delle difficoltà. Il governo dovrebbe riconoscere il valore della cultura e dell’arte, ha ribadito Petja Grafenauer. L’attuazione di misure mirate, è quanto chiedono gli operatori scesi in piazza, sottolineando che non ne fanno una questione meramente economica, ma richiedono un maggiore dialogo con le autorità. Partito dalla centrale piazza Prešeren il corteo ha percorso via Trubar, fino alla sede del Ministero della cultura dove i 500 manifestanti hanno poggiato all’ingresso i requisiti del mestiere, pennelli, microfoni, colori, parrucchini e altro. Gli organizzatori hanno poi ribadito che le azioni proseguiranno se non ci sarà alcuna reazione concreta da parte delle autorità competenti.

db

Foto: BoBo
Foto: BoBo