A distanza di più di due settimane dalla riapertura dei confini, i collegamenti in autobus fra Slovenia e Italia sono stati ripristinati solo in minima parte, con gravi disagi per lavoratori transfrontalieri, viaggiatori e anche turisti, che in questo periodo di post lockdown non sono numerosi ma comunque ci sono. La linea Pirano-Capodistria-Trieste (e ritorno), operata dal gruppo Arriva Slovenia, manca ancora del tutto all'appello. Un laconico avviso sulla pagina web dell'azienda informa che le corse sono sospese fino a data da destinarsi. Dal 26 giugno è di nuovo attiva la linea Postumia-Sesana-Trieste gestita dalla lubianese NomaGo, ma restano fuori tante altre località slovene vicine alla frontiera prima servite da pullman da e per Trieste. Non è migliore la situazione con la Croazia. L'Istria, che storicamente gravita sul capoluogo giuliano, rimane pressoché isolata, se si eccettua un servizio dedicato con soli 8 posti giornalieri per Parenzo, Rovigno e Pola messo su all'Autostazione di Trieste per compensare in qualche modo il blocco, che si spera non debba ormai protrarsi per molto, delle linee storiche. La biglietteria triestina, come ci informa un gentile addetto, è subissata di richieste, molti vengono a chiedere informazioni, arrivano decine di mail e tantissime telefonate. In attesa di ripartire anche i collegamenti dell'ex Autotrans per Fiume, ora raggiungibile con alcune sporadiche corse del circuito Flixbus. Qualche positiva novità, per gli utenti, potrebbe giungere nei prossimi giorni.
Aggiungiamo, per completezza di informazione, che le Ferrovie slovene hanno dimostrato maggiore efficienza: il treno Lubiana-Trieste ha ripreso a viaggiare il 22 giugno.

Ornella Rossetto