Quasi duemila nuovi contagi venerdì in Slovenia, precisamente 1.961, a fronte di 7.025 test del tampone effettuati; un altro record quindi con un rapporto tra positivi e test del 27,9 percento, il più alto finora. Purtroppo, sono 19 i decessi, altro record, portano il bilancio complessivo a 235. Secondo dati del Ministero della Salute, 17 malati sono deceduti in ospedale, due nelle case di riposo. Sono 449 le persone ospedalizzate, 63 in terapia intensiva. Sempre per quanto riguarda i contagi di venerdì, i bollettini per i comuni della fascia costiera parlano di otto positivi al test a Capodistria, giovedì erano stati ben 38, quattro a Pirano, nessuno a Isola e Ancarano.
Questo sabato, lo ricordiamo, sono entrate in vigore nuove rigide misure decretate dal governo per contenere l'espandersi dell'epidemia, considerato l'aumento esponenziale dei contagi e ora anche delle vittime. Per gli esperti bisognerà aspettare il tempo necessario per vedere gli effetti di questi provvedimenti, quindi il numero delle persone malate e necessarie di ospedalizzazione continuerà a crescere, come fatto presente nei giorni scorsi anche dal premier Janša. Una leggera inversione di tendenza potrebbe verificarsi, nella migliore delle ipotesi, nell’ultima settimana di ottobre e nella prima di novembre. L'infettivologa Bojana Beović, responsabile del gruppo di consulenza del Ministero della Salute, dice che gli alti numeri non sono una sorpresa, erano stati messi in conto; questa seconda ondata sarà molto difficile da affrontare, ha ammesso. Dello stesso parere il direttore dell'Istituto nazionale di salute pubblica, Milan Krek: gli ultimi provvedimenti, che potrebbero sembrare troppo duri, così Krek, sono assolutamente necessari. Tra gli accorgimenti fondamentali, il distanziamento fisico e l’utilizzo della mascherina protettiva. Intanto, l'Istituto nazionale di salute pubblica invita i cittadini a prenotare la vaccinazione antiinfluenzale dal proprio medico di fiducia oppure nel più vicino poliambulatorio. La maggior parte degli ambulatori dell'Istituto ha infatti l'agenda delle prenotazioni piena almeno fino alla fine di novembre. Di fronte all'emergenza coronavirus e dopo l'appello a vaccinarsi quanto prima, anche come misura precauzionale contro il Covid, quest'anno si registra un grande interesse per la vaccinazione contro l'influenza tradizionale. Per evitare lunghi tempi di attesa, l'Istituto di salute pubblica ha deciso pertanto di cedere parte del vaccino a disposizione alle strutture sanitarie convenzionate.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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