Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

La Kustec era già stata messa sulla graticola nel marzo scorso. All’epoca vennero raccolti 38 voti per la sua destituzione, contrari 41 deputati, tra cui quelli delle minoranze nazionali. Per silurare un ministro bisogna, comunque, raggiungere quota 46. Per ora tutti i tentativi dell'opposizione di far il governo ed i suoi ministri sono sempre naufragati.

Alla Kustec si imputa, in sostanza, di non aver gestito l’emergenza covid, ma ora l’accusa è anche quella di non aver impartito le necessarie direttive per la ripresa dell’anno scolastico, che scatterà tra due settimane. Dal ministero precisano che non sono previste novità ad eccezione dell’introduzione del Green pass. Le modalità specifiche di utilizzo, comunque, non sono ancora state rese note. Intanto con la ministra se la prendono anche i sindacati di categoria, visto che al momento non sarebbe chiaro come si svolgeranno le lezioni. Contrari a qualsiasi obbligo vaccinale, i sindacati precisano che se il costo dei tamponi dovesse ricadere sui lavoratori sarebbero pronti a scendere in sciopero, mentre al momento non esisterebbe nemmeno la base giuridica per imporre test obbligatori agli operatori scolastici.

Nel paese sale intanto la polemica sui tamponi, che a partire dalla prossima settimana, non saranno più gratuiti, mentre per alcune attività i non vaccinati ed i non guariti dovranno testarsi anche ogni 48 ore. Il parlamentare del Partito di Marjan Šarec, Brane Golubić, ha chiesto di procastinare il provvedimento fino al prossimo 2 novembre e comunque di garantire ad ogni cittadino una quota di tamponi gratuiti.

Levata di scudi anche da parte dei datori di lavoro che non vogliono che il costo dei tamponi ricada sulle loro spalle. Non si otterrà così, dicono, un aumento dei vaccinati, proprio per questo ogni cittadino dovrebbe prendersi le responsabilità (e quindi anche l’onere) delle proprie decisioni.

Stefano Lusa