Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Questo lunedì negli ospedali risultano in cura 1.008 pazienti covid, di cui 226 necessitano di terapia intensiva e quindi, anche con l’ampliamento dei reparti Covid, il margine di gioco resta poco e perciò si spera che le proiezioni tengano e che quindi si resti sotto i 300 pazienti in terapia intensiva, anche quando si raggiungerà il picco della quarta ondata.

Il Centro medico universitario di Lubiana avverte che il problema più grande nella cura dei pazienti Covid è la mancanza di personale e che quindi è necessario aumentare il numero di sanitari impiegati, visto che attualmente si sta sopperendo con la riduzione delle attività ordinarie. Un aiuto potrà essere fornito dagli studenti di corsi superiori e universitari medico- sanitari, dai volontari della Croce Rossa e della protezione civile e dall’esercito, visto che la mediazione messa in piedi dal ministero della salute sembra essere andata in porto tanto che il ministro Janez Poklukar ha detto di aver ricevuto "una buona risposta" a questo appello.

Proprio per permettere di fornire il proprio contributo in questi reparti gli studenti di medicina, ha spiegato il ministro, seguiranno lezioni a distanza, mentre svolgeranno il praticantato nelle strutture impegnate nella lotta al Covid. Il numero esatto di studenti coinvolti sarà svelato nei prossimi giorni, ha detto il ministro, anticipando, però, che si parla di qualche centinaio di giovani.

Poklukar ha ricordato che le misure possono essere ancora inasprite, e che l’unico modo per invertire il trend è vaccinarsi e rispettare le regole anti-Covid. Una chiusura totale, ha aggiunto, “non serve a nulla se poi si organizzano feste private durante i fine settimana”. "Un'epidemia non è un problema di salute, un'epidemia è un problema sociale. Se abbiamo una società malata, allora abbiamo un grosso problema con le sfide che la società deve risolvere insieme", ha concluso.

Barbara Costamagna