La riunione immediata del Comitato per l’ordine e la sicurezza è la prima mossa concreta che la Prefettura ha avviato dopo le aggressioni avvenute nel fine settimana a Udine, ma non è escluso che possano essercene altre, come il rafforzamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine nel centro cittadino.
In un quadro di crescente tensione sul piano della sicurezza, nel fine settimana due casi a distanza ravvicinata hanno fatto scattare l’allarme nel capoluogo friulano.
L’episodio più grave è stato quello di sabato sera, quando cinque giovani hanno picchiato Shimpei Tominaga, un ingegnere di 57 anni, cittadino giapponese ma residente da anni in Regione, che era intervenuto per difendere un cliente di un locale in pieno centro città.
L’uomo è stato colpito da un pugno ed è caduto battendo la testa sul marciapiede. Ora è in terapia intensiva a Udine, in coma ma farmacologico, e le sue condizioni sono molto serie. I cinque sono stati identificati e arrestati dalla polizia di Udine.
Un uomo era poi stato accoltellato in un altro locale del centro, in seguito a una lite. Le ferite sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita. L’aggressore è riuscito a darsi alla fuga.
Questi due episodi, uniti a una serie di risse e segnalazioni di crimini da parte dei cittadini, hanno fatto scattare l’allarme criminalità a Udine, nonostante gli inviti alla calma del sindaco Felice de Toni che, pur chiedendo la riunione del Comitato, ha sottolineato come la situazione sia sotto controllo. La polemica però era già partita, con le opposizioni di centro destra che accusano l’amministrazione di centro sinistra di aver sottovalutato la situazione: hanno chiesto una riunione straordinaria del Consiglio Comunale dedicata alla sicurezza, oltre a misure immediate e qualcuno si è spinto anche a chiedere le dimissioni della Giunta comunale.
“Quando avvenuto ci lascia senza parole – ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga -: la Regione, per quanto di propria competenza, continua a stanziare risorse per implementare il controllo del territorio; tutte le istituzioni devono agire congiuntamente per adottare ogni misura necessaria ad evitare che fatti del genere possano ripetersi".
“Non possiamo accettare – ha aggiunto - che le nostre città, da sempre esempio di vivibilità, siano ostaggio di violenti e aggressori - ha proseguito Fedriga -. Ora spetta alle autorità competenti accertare le responsabilità di quanto avvenuto e l'auspicio č che chi si č macchiato di gesti cosě vili e vergognosi venga perseguito. Credo sia un atto dovuto nei confronti di Shimpei Tominaga, di tutti i cittadini che hanno subito atti di violenza e dell'intera comunità".

Alessandro Martegani