La seduta sospesa il 26 febbraio scorso per mancanza di quorum in seguito all' abbandono dei lavori da parte del gruppo di opinione ''La svolta'' non sodisfatto sull' andamento del dibattito sulle modifiche statutarie è proseguita dunque ieri sera a Fiume.
I 45 consiglieri presenti a Palazzo Modello hanno accolto a grande maggioranza la versione definitiva del Piano finanziario e programma di lavoro 2018 ed il Bilanci consuntivi per il 2017 di Unione Italiana con sede a Fiume e Capodistria. E nonostante non siamo mancate posizioni divergenti e toni polemici il dibattito è stato molto più tranquillo di quello di sette giorni fa.
Sebbene gran parte dei consiglieri de ''La Svolta'' abbia disertato la seduta quelli presenti hanno cercato di rivedere ancora una volta la pianificazione per l'anno in corso; programmazione discussa e modificata- ricordiamo- in altre due riunione dell'Assemblea. Un piano che per la prima volta non include i contributi della Regione Friuli Venezia Giulia messi a Bando e gestiti dall' Università popolare di Trieste e perciò messi su un capitolo a parte.
Ed è su questa questione che si sono focalizzati gli interventi dei consiglieri con una parte, il vice presidente dell'Assemblea Demarin, l'umaghese Roberta Lakošeljac, ad esprimere preoccupazione sia per le nuove regole che per il pericolo di perdita di soggettività dell'Unione Italiana e l'altra a dimostrare comprensione per le nuove modalità di erogazione. "Non si tratta di una cattiveria di questo o quel ente, si tratta di una precisa volontà politica che si mette in linea con le disposizioni europee vigenti e che coinvolgono per la prima volta anche l'Unione Italiana che deve adeguarsi'' ha affermato Fabrizio Radin riferendosi al Bando e ai regolamenti che limitano a 102 mila euro l'importo per beneficiario. Da qui il suggerimento di Orietta Marot di spostare i 270 mila euro destinati al Fondo promozione CI dai finanziamenti FVG a quelli del Ministero degli esteri.
"Chi fa queste proposte sa che non sono realizzabili'' la replica del presidente della Giunta esecutiva, Maurizio Tremul che ha ricordato come una soluzione simile era stata adottata nel 2010 ma si era rivelata una operazione impossibile. ''Ci era stato detto chiaramente che per queste voci di spesa non possono venir utilizzati i fondi della Legge 73/01'' ha affermato tra le altre cose il presidente dell'esecutivo. Anche in ambito del dibattito sui bilanci consuntivi che hanno fatto emergere la proposta di utilizzare i mezzi sul conto UI a favore delle Comunità, Tremul ha precisato che ''si tratta di fondi vincolati che non possono venir trasferiti su altri capitoli di spesa". Alle osservazioni sull' esposizione di quasi 2 milioni di euro" ha ricordato che si tratta di anticipi e crediti destinati alle CI e le altre istituzioni onde garantirne il funzionamento e concordati con i revisori dei conti presenti frequentemente negli uffici dell'Unione Italiana.
Va detto infine che hanno presenziato ai lavori dell'Assemblea, ma senza intervenire, il direttore generale dell'Università popolare di Trieste, Fabrizio Somma e Renzo Codarin in rappresentanza della FederEsuli.