Per il presidente dell’Assemblea Paolo Demarin la rimozione dall’ ordine del giorno dei due punti relativi ai prestiti alla Comunità degli Italiani di Valle e al progetto europeo Primis non è né una questione di poca comprensione né di ostruzionismo. “Non voglio accendere alcun tipo di polemica si tratta solo di chiudere questa faccenda in modo serio e prendendo in considerazione quanto indicato dall' Assemblea; l’invito è quello metterci al lavoro e preparare la dovuta documentazione seguendo le disposizioni statutarie e di legge e nel rispetto dei singoli ruoli interni” rileva De Marin precisando che è proprio il presidente dell’Unione italiana, in qualità di garante dello Statuto, a dover farsi portavoce della regolarità dei procedimenti.
“Sono a conoscenza della validità e della complessità progettuale di Primis come pure della problematica che investe il sodalizio vallese ma ritengo che bisogna dare certezza all’ attuazione delle delibere che devono avere una copertura finanziaria. Quindi è necessario attenersi alle procedure anche per la richiesta di prestito avanzata alla Giunta esecutiva dall’ Ufficio capodistriano dell’UI, e quindi per poter deliberare e successivamente erogare i fondi, questi devono essere prima iscritti a bilancio” afferma Demarin che non nutre alcun dubbio sul fatto che con il nuovo assestamento del Piano finanziario si troverà la disponibilità di fondi necessari a sostenere sia Primis che Valle.
“Mai e in nessun momento si è voluta bloccare un’attività e tantomeno un progetto importante e strategico, l’unico gestito in questo momento dall’Unione italiana, però la procedura e le regole vanno rispettate” sottolinea il presidente dell’Assemblea e ricorda di poter documentare le sue comunicazioni in cui chiedeva all’ esecutivo di rivedere il Piano onde garantire la coertura dei progetti, ancor prima della richiesta dell’ufficio capodistriano.
“La Giunta ha accolto un quasi assestamento del bilancio nella sua riunione per corrispondenza dell’8 giugno ma era- nonostante l’urgenza dei due prestiti- impossibile inserirlo all’ ordine del giorno dell’Assemblea perché neanche in quel caso si sarebbero rispettate alcune formalità” dice Demarin che alla nostra constatazione sulla mancanza di dialogo e quasi incomunicabilità tra i vertici dei massimi organi UI emersa ultimamente risponde: “Auspico che ci sia un immediato ritorno alla normalità, sia in riferimento alle attività che alla collaborazione e ciò per il bene della CNI e per la realizzazione di tutti quei progetti che sono in fase attuativa. Tutto dipenderà dalla posizione dell’esecutivo e del suo presidente. Io sono qua e per quanto mi riguarda e riguarda la funzione che ricopro sono disponibile e pronto a riconvocare una Assemblea e trattare i punti rinviati naturalmente attendendoci alla disposizione emerse nell’ ultima seduta. Per me la crisi -se vogliamo definirla così- finisce qua. Naturalmente il presidente di Giunta e quello dell’Unione italiana devono capire e condividere le procedure e rispettare le competenze dei ruoli all’ interno dell’UI” ha concluso Paolo Demarin.
Lionella Pausin Acquavita