Tradizionale alzabandiera per dare il via a una delle più attese manifestazioni che la Comunita' nazionale italiana propone nell'area dell'Istria nord-occidentale. Riconosciuta dalla Regione Istriana e dalla Regione Veneto, dal Consiglio per le minoranze di Zagabria, dall'Unione Italiana e dalla Città di Buie che la supportano finanziariamente, l'iniziativa propone quest'anno diverse novità.
"In primo luogo la trasferta in Veneto della prima serata del Dimela cantando" racconta Marianna Jelicich Buić, promotrice, organizzatrice e anima del progetto riferendosi al concerto che gli esecutori dei quattordici brani in gara per la canzone inedita in istroveneto avranno - già sabato primo giugno- a Cittadella, località provincia di Padova che ha aperto le porte alla manifestazione istriana.
Un'edizione particolare quella del Dimela Cantando- che farà tappa il 7 giugno a Capodistria e l' 8, per la finalissima, a Buie- non solo per l'alto numero di canzoni pervenute al concorso, ben 29, ma anche perché le 14 prescelte dall' apposita giuria saranno eseguite non più su basi musicali ma con l' accompagnamento di un' orchestrina. "Un'idea maturata nel tempo e che finalmente siamo riusciti a realizzare" dice con una punta d'orgoglio la Jelicich Buić, che non manca di rilevare gli altri importanti appuntamenti del Festival.
"Le tre serate con " Su e zo par el palco", l'immancabile rassegna delle filodrammatiche delle Comunita' degli Italiani in programma dal 5 al 7 giugno, un momento di svago, di relax - se cosi possiamo dire- ma anche un evento unico perché permette ai nostri sodalizi di presentarsi ad un pubblico che si e' sempre dimostrato attento e partecipe " dice la responsabile del settore cultura dell' Unione Italiana non dimenticando di citare gli spazi riservati ai giovani con i concorsi Letterari e Video. "Altri momenti per stimolare e maturare l'importanza della trasmissione dell'uso dell'istroveneto e per i quali dobbiamo ringraziare i genitori, le famiglie che trasmettono il nostro idioma alle nuove generazioni e i mentori che si dedicano a quest'attività extrascolastica stimolando la creatività degli alunni".
Un'edizione del Festival che arriva con la speranza che la Croazia segua l'esempio della Slovenia che qualche mese fa ha riconosciuto la parlata istroveneta quale patrimonio culturale immateriale. "E' un lavoro complesso quello che stiamo facendo per il corrispettivo croato anche perché la realtà è molto più complessa e specifica. E' un percorso che va fatto, quindi, in maniera oculata ponderata e argomentata perché non ci possiamo permettere che la richiesta sia respinta per difetti di forma o incompletezza. Seguiamo la strada percorsa in Slovenia dall'UI e dalla dialettologa, Suzana Todorović che continua a esserci vicina anche perciò sono convinta che riusciremo a portare a termine questo progetto" afferma la nostra interlocutrice che sul dibattito e polemiche riguardanti lingua italiana e dialetto istroveneto sostiene "non ci sono polemiche, sono due realtà che convivono armoniosamente nel nostro quotidiano e posso affermarlo in prima persona perché insegnando lingua italiana nel mio lavoro quotidiano con gli alunni ogni tanto, quando si presenta un'occasione, ci si dedica anche all'istroveneto, associando una parola, ricordando un termine o un modo di dire; reputo che questa sia cultura e più sappiamo migliori siamo".
Lionella Pausin Acquavita