che dallo scorso anno sono concessi secondo questa nuova modalità.
Un sistema che non sta bene a molti nella CNI e soprattutto all'Unione Italiana che in questi anni si è occupata, come unica beneficiaria, di distribuire queste risorse, che ammontano a 510 mila euro, equamente tra tutte le Comunità e realtà minoritarie presenti sul territorio di insediamento storico. A Isola si è colto, quindi, l'invito fatto a tutti gli attori in gioco lunedì scorso a Gallesano dai vertici dell'Unione di non presentare autonomamente progetti sul bando del FVG per il 2019 in modo, se la cosa sarà rispettata da tutti, di non rischiare di togliere mezzi ai soggetti più deboli che in un sistema di questo tipo rischierebbero di restare senza finanziamenti.
Una scelta presa unanimamente dal Consiglio della CAN di Isola che ha visto l'appoggio anche dei presidenti delle due Comunità isolane, i consiglieri Fiorenzo Dassena e Robi Štule, che hanno detto di approvare in linea di massima questa posizione rimandando il primo la scelta di aderire o meno come sodalizio al bando al proprio direttivo e con qualche perplessità, invece, da parte del secondo che ha domandato agli altri consiglieri se forse non sarebbe meglio nel frattempo studiare strategie alternative nel caso questa modalità continuasse ad essere applicata anche in futuro.
Il presidente della CAN Marko Gregorič ha accolto la decisione di non aderire con soddisfazione. "Si tratta di un atto di responsabilità nei confronti della CNI", ha detto, "perchè la CNI è forte solo se tutte le sue istituzioni lo sono, e quindi indebolirne anche solo una di esse vorrebbe dire danneggiare tutta la Comunità"
Barbara Costamagna