Un centinaio gli esponenti- tra presidenti di Comunità degli Italiani, presidi di asili e scuole e rappresentanti di altre istituzioni – che hanno aderito all’ incontro. Una riunione che si è svolta a porte chiuse e convocata per fare il punto della difficile situazione politica e finanziaria in cui si trova il nostro gruppo nazionale tra il quale serpeggia un latente malumore dovuto da una parte alle pressioni a cui è sottoposta l’Unione italiana e dall’ altra agli intoppi nell’ erogazione dei contributi dall’ Italia e dovuti alla crisi dell’Università popolare di Trieste. Volendo dimenticare parte dei finanziamenti 2018 basti dire che è destinata a slittare pure l’approvazione definitiva da parte del Comitato di coordinamento del Piano finanziario e programma di lavoro 2019. Questa potrà realizzarsi solo al termine delle procedure del Bando per l’assegnazione degli 800 mila euro (ne arrivano 500 mila alla CNI) messi a disposizione dalla Regione Friuli-Venezia Giulia.
“I rappresentanti delle istituzioni CNI, ieri sera a Gallesano, hanno fatto quadrato e sostenuto i documenti che l’Assemblea dell’Unione italiana ha accolto nel febbraio scorso. Ricordando le gravi difficoltà riscontrate lo scorso anno proprio a causa della nuova metodologia di ripartizione dei contributi FVG suddivisi a vari soggetti e tolti però al Fondo promozione delle CI, i presenti hanno concordato di presentare al Bando solo i progetti inclusi nei programmi dell’Unione italiana” ci ha raccontato dopo più di tre ore di dibattito il presidente dell’Assemblea UI, Paolo Demarin delegato a illustrare alla stampa le conclusioni del consesso.
“Sono soddisfatto di com’è andata la riunione perché posso dire che gran parte dei presenti è intervenuta esprimendo la posizione della propria Comunità o dell’istituzione che rappresentano. Non abbiamo parlato solo di finanziamenti ma anche e soprattutto di principi quali rappresentatività, soggettività, uniformità e unitarietà e di valori che ci contraddistinguono” ci ha detto Demarin aggiungendo “siamo usciti da questa riunione con la testa alta perché esiste unità d’ intenti.
Le parole di Demarin ci sono state confermate pure dalle dichiarazioni di alcuni dei partecipanti all’incontro gallesanese. Sandro Manzin, esponente della Comunita’ degli Italiani di Dignano, ha affermato di appoggiare pienamente l’operato dell’UI e soprattutto le decisioni dell’Assemblea e quindi tutti i progetti approvati ed inclusi nel piano finanziario e di lavoro. “Noi rispetteremo le decisioni di questa sera e non presenteremo progetti alternativi, speriamo che anche gli altri sodalizi enti e istituzioni facciano lo stesso” ci ha detto Manzin ricordando “nel corso della nostra storia la minoranza ha superato vari e numerosi problemi stando assieme, dimostrando unità e compattezza perciò sono certo che anche questa volta supereremo questo problema”.
“La questione è come partecipare al Bando FVG e se l’Unione fa da tramite alle nostre esigenze, va bene così” ci ha dichiarato Glauco Bevilacqua, della CI di Cittanova che porterà all’ attenzione del suo sodalizio la decisione di Gallesano.
Decisioni che saranno sottoposte pure all’attenzione dell’Assemblea della CI di Fiume come ci ha rilevato, Moreno Vrancich. "Il dibattito ha dimostrato che siamo tutti concordi sui concetti di unitarietà e soggettività e quindi non c’è alcun dubbio sul fatto che si debba proseguire tutti insiemi, sulla stessa strada e in modo compatto dando fede a quelle che sono le nostre idee iniziali. Io, mesi fa ero stato uno di quelli che aveva lodato il piano finanziario dell’UI e quindi non vedo motivo per cambiare le cose” ci ha detto l’esponente fiumano aggiungendo “ora speriamo che la decisione sia accolta da tutto il mondo minoritario anche se purtroppo sappiamo che non sarà così perché sicuramente ci saranno soggetti che non avendo nulla da perdere o guadagnare ,faranno di testa propria e questo potrebbe produrre dei danni” ci ha detto Vrancich che ha voluto sottolineare un concetto più volte ripetuto a Gallesano “ i finanziamenti sono il problema minore; noi siamo qui perché fedeli all’ idea dell’ italianità e dell’ unitarietà; siamo qui, siamo compatti perché siamo italiani e vogliamo continuare a preservare questa cultura. Noi non abbiamo bisogno di giochi di potere, di ricatti o di soldi per dei progetti che poi ci fanno perdere la nostra identità” ha concluso Moreno Vrancich.
Per Mario Steffè presidente della CI di Capodistria “il consesso si è espresso sostanzialmente andando ad affermare quelle che sono state le delibere accolte dall’assemblea UI, dagli altri organismi consultivi in merito alla distribuzione del finanziamento reso disponibile attraverso i meccanismi delle leggi italiane e del FVG quindi in sostanza si cerca di ribadire una partecipazione attraverso quelli che sono gli strumenti del’ UI che poi andrà a ricadere sui beneficiari attraverso una posizione partecipativa. In sostanza, non una partecipazione dei singoli ai bandi, che comporterebbe una diversa ridistribuzione di queste risorse, ma cercando di far valere, nell’ ottica dell’unitarietà, quelli che sono gli interessi primari condivisi da tutti” ci ha dichiarato Steffè meravigliato positivamente per la partecipazione corale di tutti i partecipanti in quella che ha definito “una riunione di altri tempi che ha riscoperto i valori che stanno alla base del sistema minoranza”.
“Gallesano è stato un test per la nostra Comunita’ e un test per l’UI. Una prova di unità per noi, che non abbiamo bisogno di discorsi motivazionali visto che esistiamo da settantacinque anni oppure in una chiave più moderna e democratica da una trentina. Abbiamo mantenuto la nostra identità grazie all’Unione Italiana che è soggetto di un accordo internazionale” ha ricordato Furio Radin, deputato al seggio specifico e vice presidente del Parlamento croato. “Io sono stato qui per ascoltare ma quello che voglio dire è che sono e sarò sempre e comunque dalla parte dell’Unione Italiana” ha concluso Radin.
Lionella Pausin Acquavita
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