Inizio di seduta incandescente con il presidente dell'Assemblea, Paolo Demarin che in disaccordo con alcuni punti all’ordine del giorno ha lamentato poca collaborazione con la Giunta esecutiva. Indigesti i prestiti per la Comunità degli Italiani di Valle e per l’Ufficio capodistriano dell’UI, indirizzati al progetto europeo “Primis”.
“E' stato un momento di chiarificazione dei rapporti tra i due organismi, come Assemblea abbiamo sollecitato più volte alcune integrazioni e verifiche che non sono state compiute o sono state fatte in ritardo perciò ho richiesto il ritiro degli argomenti che necessitano di ulteriori accertamenti” ha dichiarato Demarin che ad un certo punto del suo intervento ha affermato “di non avere fiducia nella Giunta e di non poter proseguire il cammino come presidente dell’ Assemblea”.
Problema comunque superato con l’intervento del presidente dell’esecutivo, Marin Corva che ha ammesso il difetto, chiesto scusa per il ritardo e accolto la cancellazione dei due punti in questione. “ Visto le perplessità, ho ritenuto giusto fare un passo indietro ora rivedremo la documentazione, faremo ulteriori accertamenti ma soprattutto - nell’ elaborazione del nuovo assestamento del piano finanziario che proporremmo a breve - includeremo pure il piano dei prestiti” ha detto Corva.
Nel corso della seduta, che si è svolta nella Palestra della Scuola elementare di Buie con tutte le precauzioni anticoronavirus, sono stati accolti i Bilanci consuntivi 2019 della Casa editrice Edit e del Centro di Ricerche storiche, l’Accordo di collaborazione tra l’Unione italiana e la Federazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati, nonché il primo pacchetto di interventi per garantire l’uso paritetico della lingua italiana nel territorio d’insediamento storico. “Quest’ultimo è un documento importante che sintetizza un piano d’azione delle cose che vanno fatte o che vanno ulteriormente implementate” ha ricordato il presidente UI, MaurizioTremul che ha definito fondamentale pure l’Accordo con la Federesuli in quanto “fornisce un quadro di collaborazione stabile, giuridico e segna la volontà delle due organizzazioni apicali della CNI di Slovenia e Croazia e del mondo della diaspora in Italia di svolgere insieme e congiuntamente una serie di azioni a favore della presenza e sviluppo della CNI e del mantenimento delle testimonianze e della memoria degli istriani, giuliani e dalmati esuli nel mondo”.
Per mancanza di tempo, diversi i punti aggiornati alla prossima riunione, mentre sono state numerose le interpellanze tra le quali segnaliamo quella di Eliana Barbo relativa alle difficoltà di collaborazione con l’ Università popolare di Trieste, di Krsto Babić che ha proposto la creazione di un fondo di aiuto per i connazionali e di Gianclaudio Pellizzer che invece ha abbracciato la causa di Silvano Zilli, licenziato dal Centro di Ricerche storiche. “Una decisione interna dettata da esigenze oggettive che non ha nulla di personale o politico” ha affermato il direttore del CRS, Raul Marsetich che presente alla seduta ha reclamato il rispetto dell’autonomia dell’istituzione rovignese.
Ricordiamo infine che hanno presenziato alla seduta dell’Assemblea il Console generale d’ Italia a Fiume, Davide Bradanini ed il deputato italiano nonché vice-presidente del Parlamento croato, Furio Radin.
Lionella Pausin Acquavita