Il filo spinato lungo il confine con la Croazia, Fulvia Grbac, che vive a Sicciole, ce l'ha sotto gli occhi tutti i giorni. Ben visibile oltre la distesa delle saline. E da quando è comparso lei non ha potuto fare a meno di rappresentarlo, così la barriera anti-migranti è diventata un leit motiv che attraversa tutti i suoi lavori più recenti. A questo allude il titolo della mostra che l'artista, innamorata della natura e della tecnica dell'incisione, presenta fino al 25 agosto a Pirano nell'ambito di una convenzione tra le Gallerie costiere e la Comunità degli italiani Giuseppe Tartini che mette a disposizione dei 'creativi' connazionali gli spazi della Pečarič. "Contra naturam perché noi siamo natura e quando qualcosa è fatto contro la natura a me non sta bene", spiega l'autrice. "La mostra è il racconto delle mie passeggiate nella natura disturbata da qualcosa che della natura non è". Innaturale dunque e anche inutile il filo spinato, "che non ferma gli uomini ma fa strage degli animali selvatici, che vi restano impigliati".
Insieme a opere di cicli come "Dendrotipia", "In rubis", "Ricordo delle saline", "Paesaggi", ecco allora in mostra anche il libro d'arte "Welcome to Europe", racconto per immagini realizzate con la tecnica della xilografia che è valso a Fulvia Grbac il primo premio della categoria Design, arti applicate e illustrazione all'ultima edizione del concorso Istria Nobilissima. Ennesimo riconoscimento che si aggiunge al già lungo elenco di premi ricevuti dall'artista piranese, che ha studiato all'Accademia di belle arti di Venezia e si è perfezionata accanto a grandi maestri dell'incisione, sua passione da sempre. "Penso che in questo caso specifico, la rappresentazione del filo spinato, dei rovi, di ciò che stride e graffia, la puntasecca o la xilografia siano delle tecniche che si rivelano particolarmente adatte".

Ornella Rossetto

Foto da ilmandracchio.org
Foto da ilmandracchio.org