Gli anniversari come occasione per fare memoria, riscoprire eventi dimenticati, rendere attuale e presente l'eredità del passato.
Da anni l'attività della Società umanistica Histria fa leva sulle date da ricordare. Appuntamenti con la storia del territorio come i 400 anni della più antica mappa di Capodistria, e in assoluto una delle più antiche dell'Alto Adriatico, la pianta di Giacomo Fino del primo agosto 1619: un compleanno celebrato dall'associazione nel corso del 2019 con un ventaglio di iniziative espositive editoriali e di altro genere - supportate anche dalla Comunità degli italiani capodistriana - che, iniziate a primavera con un laboratorio per gli alunni della scuola Vergerio, hanno avuto quale ultima tappa ad ottobre una giornata di studi dedicata alla produzione del catasto austriaco, il cosiddetto catasto franceschino, risalente al 1819. Nel segno della storia di Capodistria, poi, anche alcuni eventi collegati al cinquecentenario della Pala del Duomo del pittore Vittore Carpaccio, grande maestro dell'arte veneziana, tra cui la pubblicazione degli Atti del convegno internazionale organizzato all'interno del più ampio progetto Carpaccio500 nel 2016. La presentazione del volume è prevista per i prossimi mesi.
Sarebbe tuttavia sbagliato attribuire all'operato dell'associazione un respiro esclusivamente locale, perché lo spirito è invece 'panistriano'. "Quest'anno è stato un po' eccezionale", spiega Dean Krmac, storico e segretario della Società Histria. "Capodistria è stata oggetto di un'attenzione speciale, ma siamo un'associazione che si muove sull'intero territorio istriano includendo Fiume e Trieste come capitali storiche anche se fuori della penisola. Il nostro presidente, professor Robert Matijašić, viene da Pola, e arrivano da altrove anche i due premiati. Non intendiamo affatto restare circoscritti a Capodistria bensì aprirci e collaborare con altre realtà. L'Istria è bella anche per questo, per il suo aspetto multiculturale e plurilinguistico".
In occasione di questa chiusura d'anno la Società ha assegnato due riconoscimenti: alla storica Danijela Doblanović Šuran, docente dell'Università di Pola, per il miglior lavoro 2019 inerente la storia, l'arte o la cultura istriana Opus Histriae; e a Marino Budicin, studioso che ha lavorato al Centro di ricerche storiche di Rovigno e autore di importanti studi sulla storia veneta dell'Istria il premio alla carriera Summa Histriae.
Ornella Rossetto