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Lo scrittore bulgaro Ilija Trojanow, tradotto in una quindicina di lingue, è considerato tra le voci letterarie più potenti del mondo contemporaneo globalizzato, autore di libri di successo e di una prosa di formato europeo, positivamente sensibile alla varietà linguistica e culturale del vecchio continente. Ilija Trojanow, scrittore, viaggiatore, saggista e poeta, è nato a Sofia, nel 1965. Quando aveva sei anni la sua famiglia fuggì dalla Bulgaria e si rifugiò dapprima in Africa e poi in Germania. Dopo avere vissuto in molti Paesi fra cui l’India e il Sudafrica, attualmente risiede a Vienna. Fra i molti libri pubblicati in Germania, è stato tradotto in italiano il romanzo di maggiore successo, “Il collezionista di mondi”, che lo fa conoscere nel 2006 al mondo letterario internazionale e viene tradotto in 30 lingue, tra cui lo sloveno per opera di Mojca Kranjc. E' il racconto della vita di Richard Francis Burton, ufficiale in servizio nelle colonie inglesi del diciannovesimo secolo. Una figura eccezionale, un eroe colto, un antropologo straordinariamente curioso e anticonformista. La perdita dei suoi diari, bruciati dalla vedova dopo la sua morte, fu un danno irreparabile per la storia e l'antropologia. Il romanzo di Ilija Trojanow vuole colmare questo vuoto restituendoci la vita di Burton attraverso il racconto delle persone che lo hanno conosciuto durante le sue imprese. Il tradizionale Focus sull'autore sloveno quest'anno a Vilenica riguarda invece la scrittrice Mojca Kumerdej, nata nel 1964, autrice dei romanzi “Battezzo sul Triglav“ e “Il raccolto di Kronos“. Tra le sue opere da ricordare anche i racconti “Fragma“ e “Materia scura“. Il premio internazionale Vilenica, assegnato per la prima volta nel 1986 a Fulvio Tomizza, sarà consegnato a Ilija Trojanow alla cerimonia conclusiva del festival, nell'omonima grotta carsica di Vilenica, domenica 9 settembre.