L'Associazione degli scrittori sloveni (DSP) ha un nuovo presidente: il giornalista, scrittore, poeta e critico teatrale sloveno di Trieste Marij Čuk. L'elezione è avvenuta ieri a Lubiana. Čuk, che era l'unico candidato, è stato votato all'unanimità dall'assemblea dei soci e subentra a Dušan Merc, che ha lasciato anzitempo.
È la prima volta che la storica associazione, alla cui guida si sono succeduti dalla fine dell'Ottocento nomi illustri della letteratura nazionale, è presieduta da uno scrittore sloveno d'oltre confine. E non casualmente Marij Čuk, che è stato per molti anni capo redattore della Rai del Friuli Venezia Giulia in lingua slovena, ha citato come obiettivo primario del suo incarico, che durerà due anni, proprio l'inclusione degli scrittori in quello spazio culturale comune che è concetto caro alla minoranza slovena. Tra le priorità del suo lavoro anche la presenza della DSP nel dibattito pubblico, specialmente nel campo della lingua, delle politiche culturali, del sostegno al libro e ai diritti umani, oltre a più stretti contatti con istituzioni pubbliche e ministeri. Forte l'accento sull'importanza dell'uso dello sloveno a tutti i livelli.
Marij Čuk, che ricopriva dallo scorso dicembre il ruolo di vicepresidente dell'associazione, è autore di diverse raccolte poetiche, radiodrammi, contributi critici, e di cinque romanzi, il più recente dei quali è "La foiba", un libro in cui, come aveva già fatto nel precedente "Fiamme nere", ripercorre uno dei momenti più tragici della storia di Trieste facendo convivere immaginazione e realtà, con uno stile - ha osservato la critica - che spesso si avvicina alla poesia.