La legge, ha spiegato il suo autore Ettore Beggiato, è nata come evoluzione degli interventi tesi ad aiutare negli anni '90 prima la comunità veneta della Slavonia e poi al restauro dei monumenti danneggiati in Dalmazia dai bombardamenti serbi, attingendo dal fondo di solidarietà internazionale della Regione Veneto. E ora alcuni numeri nel bilancio dei 30 anni della legge, esposti da Luigi Zanin, dirigente del settore della Regione Veneto per la Tutela del patrimonio veneto nel Mediterraneo: "Sono ad oggi 765 interventi per quasi 12 milioni di euro. Si tratta di investimenti che hanno consentito importanti iniziative. Solo dal punto di vista del restauro di palazzi e infrastrutture sono stati utilizzati quasi 4 milioni. Il resto sono investimenti su restauri, restauri di affreschi e soprattutto di ricerche storiche e indagini che hanno coinvolto tutto il territorio".
Visibilmente commosso ed emozionato Ettore Beggiato. "Io sono stato il modesto strumento di una realtà, di un humus che c'era e che andava rimesso insieme e riannodato un po' il corso della storia" ha affermato al nostro microfono. "Però una serata come questa - ha ancora aggiunti Beggiato - oltre a riempirmi di soddisfazione, dimostra la bontà della legge, dimostra che c'è ancora tanto da fare e che le fondamenta sono solide anche per il futuro".
Sono intervenuti tra gli altri il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti che ha definito la legge "un atto di giustizia storica" e l'ambasciatore d'Italia a Zagabria Paolo Trichilo. "La Legge Beggiato - ha detto il diplomatico - ha costruito ponti laddove per tanto tempo c'erano soltanto muri“.
Nel programma della serata, la proiezione di un video su alcuni interventi finanziati dalla legge e una tavola rotonda sulla collaborazione tra le regioni Veneto e Istria. La cerimonia è stata promossa dalla Comunità degli Italiani di Torre, dalla Regione istriana e dal Consiglio della comunità nazionale italiana autoctona della Regione istriana. Molto gradito il benvenuto in musica da parte delle due corali di casa, il coro misto "San Martino" e il gruppo femminile "Dolcemente complicate". A fare gli onori di casa è stata Roberta Stojnić, presidente della comunità ospitante.