A Bologna, alla cinquantanovesima Children's Book Fair, che si conclude domani, c'è come sempre da perdersi nel mare di padiglioni riservati a case editrici italiane e straniere, senza contare le occasioni di incontri, laboratori e mostre. Un ritorno in presenza che cerca di lasciarsi alle spalle due anni di pandemia, ma che non può eludere la nuova emergenza, la guerra in Europa. Dopo la decisione di sospendere i contatti con qualsiasi istituzione statale russa, gli organizzatori hanno voluto manifestare ancora una volta solidarietà all'Ucraina allestendo una mostra dedicata ai libri di autori del Paese selezionati nelle passate edizioni. Mentre il padiglione nazionale è rimasto vuoto, perché, dice una scritta alla parete, "gli ucraini sono in prima linea". E il conflitto è al centro di diversi incontri, per parlare delle storie che possiamo narrare in tempo di guerra.
Due spazi nuovi caratterizzano la fiera: BolognaBookPlus, dedicata all'industria editoriale, non solo per ragazzi; e il Comics Corner, con i migliori editori di fumetti e graphic novel, un genere in crescita nell'editoria internazionale rivolta ai giovani (e giovanissimi) lettori. In quest'ultima sezione da segnalare anche la presenza della sigla slovena Stripburger - Forum di Lubiana. La Slovenia, che sarà ospite d'onore nel 2024, è del resto presente in forze al salone, con il padiglione dell'Agenzia slovena del libro e con gli stand di alcune altre importanti case editrici, tra cui Mladinska knjiga.
A Bologna in questi giorni sono stati anche assegnati grandi premi, tra cui i due principali riconoscimenti internazionali della letteratura per ragazzi, il premio Hans Christian Andersen, vinto dalla francese Marie-Aude Murail e per gli illustrati dalla coreana Suzy Lee, e il premio Astrid Lindgren (l'autrice di Pippi Calzelunghe), andato alla scrittrice e illustratrice svedese Eva Lindström.