Ricreare fiducia, ricostruire un dialogo tra organizzazioni non governative, settore della cultura e ministero, quel dialogo venuto meno con il precedente governo e in parte, anche, come conseguenza della pandemia.

Nelle parole della ministra Asta Vrečko, è questo uno dei principali obiettivi che guiderà l'azione del dicastero nel prossimo periodo. In tale direzione vanno del resto gli incontri già realizzati in questi mesi, e l'istituzione di gruppi di dialogo, cui si intendono ora affiancare altri gruppi dedicati, dai musei e le gallerie d'arte, al cinema, ai mezzi d'informazione o alla lingua per mettere a punto le diverse strategie, ha ricordato ancora la ministra tracciando in una dichiarazione per la stampa a Lubiana il bilancio di fine anno.

"Quale debba essere la normativa, quale sia il nostro comune futuro e come collocare la cultura al centro della società è qualcosa su cui vogliamo riflettere insieme all'intero settore della cultura e anche insieme a tutto il pubblico", ha osservato ancora Asta Vrečko.

Durante l'incontro, cui hanno partecipato, accanto alla ministra, i sottosegretari Marko Rusjan e Matevž Čelik Vidmar, è stato poi toccato il nodo dei lavoratori autonomi, una categoria che negli ultimi anni ha duramente contestato il ministero, accusato di essere sordo ai loro problemi. Una riforma del loro status è urgente, è stato osservato, e verrà realizzata per gradi.

Per il resto, nel 2023 saranno messe a punto nuove strategie di lavoro riguardanti da un lato il comparto museale, per aggiornarne - è stato detto - le pratiche operative al ventunesimo secolo, e dall'altro i mezzi di informazione, prima di arrivare a una nuova normativa per i media.

In ambito internazionale infine, un importantissimo appuntamento attende la Slovenia, ospite d'onore 2023 della Fiera del libro di Francoforte, la principale manifestazione del settore a livello non solo europeo ma mondiale.

 La ministra slovena della Cultura, Asta Vrečko
La ministra slovena della Cultura, Asta Vrečko