Nella storia bimillenaria della Chiesa di Roma, Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, vissuto tra il 1405 e il 1464, è tra i pontefici che si sono avvicendati sul soglio di Pietro certamente quello più legato al territorio sloveno, dove l'umanista senese esercitò la sua azione da segretario dell'imperatore Federico III d'Asburgo e poi come vescovo di Trieste consacrando numerose chiese. Inoltre sostenne la creazione della diocesi di Lubiana, istituita al tempo del suo pontificato nel 1461. Una messe di documenti, lettere, scritti, impressioni di viaggio (non sempre positive), in gran parte ben nota agli storici sloveni, testimonia il rapporto di Piccolomini con queste terre. Ne dà ora un saggio, con una bella selezione di testi, il volume di Jan Dominik Bogataj e Anja Božič che verrà presentato domani a Capodistria (ore 18) per gli Incontri con il patrimonio della Biblioteca centrale, dal titolo (che citiamo in traduzione italiana) "Enea Silvio Piccolomini - Papa Pio II. Scritti umanistici e testimonianze del territorio sloveno", pubblicato dalla casa editrice Mohorjeva družba di Celje.

Il libro, che si segnala anche per alcuni testi rimasti finora inediti o comunque poco conosciuti in Slovenia, ha il pregio di offrire un ritratto a tutto tondo del papa che fondò Pienza e si adoperò per l'ultima crociata. Sono infatti raccolti nel volume anche brani di opere, scritte per la maggior parte prima di intraprendere la carriera ecclesiastica, per cui Piccolomini, uomo dalla personalità ricca di sfumature, occupa un posto significativo nella storia della letteratura. Come scrittore in lingua latina il futuro pontefice si distinse per la sua eleganza e anche per le scelte a volte licenziose. Grande fama ebbe il romanzo "De duobus amantibus" che narra la storia di un adulterio, e altra opera che suscitò scandalo (tanto da essere ripudiata, in seguito, dal suo stesso autore) ma riscosse anche molto successo è la commedia "Chrysis", ispirata ai modi di Plauto.

Due parole sui curatori del libro, entrambi molto giovani: Jan Dominik Bogataj, francescano, è assistente alla facoltà di Teologia dell'Università di Lubiana e dottorando in patristica nella Pontificia Università Lateranense a Roma. Anja Božič è filologa della letteratura latina del Medioevo e dell'Umanesimo ed è dottoranda presso la Central European University di Vienna. Come parte dei suoi studi, coltiva anche un'importante attività di traduttrice. A Capodistria i due studiosi saranno in dialogo con lo storico dell'antichità classica Gregor Pobežin, docente dell'Università del Litorale.